Ast e ordinanze, M5S: «Dominano i tedeschi»

Andrea Liberati e Thomas De Luca: «Quando chiameremo ThyssenKrupp a rispondere del criminale logoramento dei propri impianti?»

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Andrea Liberati e Thomas De Lucadi Andrea Liberati e Thomas De Luca 
Consigliere regionale e comunale M5S

Nell’esprimere massima solidarietà ai lavoratori di AST-Thyssenkrupp, non possiamo non osservare come nelle ultime ore sia accaduto qualcosa di sconcertante, sebbene affatto sorprendente: i tedeschi ancora una volta ordinano e i politici italiani sollecitamente eseguono, contraddicendo atti pubblicamente siglati dal sindaco un secondo prima, dando così vita a un papocchio senza precedenti, nei fatti giocando sulla pelle di operai e impiegati, ridotti a carne da macello. E’ così che si celebra la festa della Repubblica?

Questa nuova e drammatica crisi ambientale giunge oggi a un punto di non ritorno. Un dramma nel dramma per un Paese senza spina dorsale, dove alcune multinazionali dispongono direttamente delle classi dirigenti, riscontrando immediato accoglimento alle loro pretese. Stavolta però il vero sindaco di Terni, la Thyssenkrupp, ha superato il limite: anziché annunciare di essere disposta a pagare i danni cagionati – fiume Nera pesantemente inquinato, alimenti contaminati, cromo esavalente nelle falde, la Conca ridotta a semidiscarica – di fatto ancora comanda Comune e Regione, minacciando pure il blocco dello stabilimento.

Né pare sostenibile l’argomentazione secondo cui alcuni pozzi dello stabilimento possono essere utilizzati, in quanto non ammorbati da cromo VI e altri inquinanti: infatti non solo va considerato che pozzi poco lontani registrano viceversa una contaminazione abbondantemente sopra soglia, ma bisogna anche tener presente che lo stesso modello idrogeologico della città ha bisogno di almeno altri due anni per essere definito tecnicamente. Ecco il senso del principio di precauzione: invece l’ordinanza del sindaco (tedesco) di Terni rende i lavoratori cavie, quando bisognava solo assicurare loro acqua non contaminata, dunque di provenienza esterna rispetto a questi pozzi. Ecco il nuovo corso precauzionale del Comune che seguendo la linea del Partito, ha precauzione solo per gli interessi del cerchio magico della conca in cui ovviamente al centro c’è la multinazionale.

Nel silenzio complice della Regione, il Comune si è affrettato a sconfessare una propria ordinanza, laddove avrebbe dovuto applicare ancor più rigorosamente la legge, vista la diffusa contaminazione di tutte le matrici e visto che col cromo VI (cancerogeno di classe I IARC) nessuno può scherzare: e allora quante persone, quanti lavoratori si sono dissetati con acqua tutt’altro che pulita negli ultimi anni? E quante persone, quanti residenti, hanno mangiato alimenti avvelenati? Quando chiameremo ThyssenKrupp a rispondere del criminale logoramento dei propri impianti? Quando accompagneremo politicamente i processi di necessaria ambientalizzazione delle produzioni siderurgiche, con ingenti investimenti volti a salvare città e azienda, generando tanti posti di lavoro che mancano, salvaguardando la salute collettiva? Quando torneremo al rispetto del sacro valore della vita, a partire da coloro che ogni giorno rischiano la propria, operando nella più grande realtà industriale del Centro Italia? Terni, frattanto, sta subendo altri enormi danni, con l’interdizione di coltivazione e allevamenti, autentico attentato alla sovranità alimentare storica della città. Dov’è la Magistratura?

Nell’attesa che, anche alla luce di questi fatti, altri intervengano, il senso di appartenenza a questa Repubblica, l’adesione alle sue leggi, la consapevolezza dei rischi, impongono al Movimento 5 Stelle di richiedere formale convocazione di una seduta straordinaria di Consiglio regionale e comunale: non è rinviabile una discussione seria e incisiva sulle sorti di questa città e di questa azienda, i cui destini sembrano ancora una volta fatalmente intrecciati

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