Ast, emergenza Sdf: rischia lungo stop

Terni, alla ThyssenKrupp ‘fucine’ ferme. La Dtl convoca tutti per le telecamere, tra i sindacati permane la rottura e si riparla di amianto

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di M.T.

Le notizie in arrivo dalla ThyssenKrupp Ast sono parecchie, ma una è decisamente preoccupante: un guasto, discretamente grave, si è verificato alla Società delle fucine e potrebbe portare ad un lungo stop dell’intero ciclo di lavorazione.

Terni Tk-Ast Ast Acciaieria Acciaierie13Il guasto In pratica è successo che un enorme ‘pezzo’ in lavorazione – parliamo di un pezzo di acciaio del peso di circa 5oo tonnellate – è rimasto bloccato all’interno del forno nel quale era stato introdotto per portarlo alla temperatura necessaria per essere poi lavorato. Il forno è stato ovviamente spento o, meglio, portato alla temperatura minima di ‘mantenimento’, ma il grande semilavorato e ancora lì dentro.

Il ‘manipolatore’ Ad essersi bloccato sarebbe stato un ‘manipolatore’, cioè quella parte dell’impianto che tiene il pezzo in posizione e ne guida gli spostamenti e le rotazioni sotto la pressa, che deforma il pezzo con diversi colpi e passate. In queste ore sono in corso frenetiche operazioni di controllo: se dovesse essere accertato che il guasto è grave come sembra, la fermata dell’impianto potrebbe protrarsi anche per qualche settimana.

Le cause Difficile ipotizzare una causa e potrebbe anche trattarsi di una fatalità, ma c’è anche chi – in fabbrica – ha subito pensato, e fatto notare, che potrebbe non essere casuale che questo inconveniente si sia verificato dopo che ThyssenKrupp Ast ha deciso di ‘tagliare’ sulle manutenzioni (a settembre del 2015 i cambi di appalto, decisi da Lucia Morselli e giudicati poco lungimiranti avevano fatto discutere) e sui costi ad esse correlati. Ma in viale Brin c’è anche dell’altro.

Terni Ast ThyssenKrupp Acciaieria Acciaierie (5)Le consulenze Perché succede anche che i sindacati fanno intendere di aver intenzione di aprire un fronte polemico con ThyssenKrup Ast in relazione alle consulenze esterne di cui si avvale l’azienda: «Nelle ultime settimane – è la denuncia – sono stati confermati dei contratti di consulenza all’interno del sito Ast. Come già evidenziato in passato, le Rsu non condividono il ricorso alle consulenze, proprio per questo avevamo chiesto di poterne conoscere il reale bisogno e i risultati che le stesse portassero all’azienda, ma ciò non si è mai verificato. Dopo le recenti dichiarazioni da parte della Società, dove si diceva che la ristrutturazione è finita, non riusciamo a capire per quale motivo si debba continuare su questa strada».

La ThyssenKrupp Ast

La ThyssenKrupp Ast

La richiesta Secondo le Rsu, «invece di perseguire tale linea»,  sarebbe necessario «iniziare a riconoscere le professionalità ai lavoratori, valorizzando quelle già esistenti tra i dipendenti di Ast. Le ipotetiche cifre, che i rumors ci dicono, non sono assolutamente condivisibili e non corrispondono con l’attuale politica aziendale in essere. Le Rsu, qualora ciò fosse vero, prendono le distanze da queste scelte, condannandole in modo netto e augurandosi che in questa fase cruciale si possa avviare un percorso nuovo, orientato alla qualità del lavoro e della professionalità, indispensabile al raggiungimento degli obiettivi».

Lo strappo Il problema, e qui si apre un altro tema, è che a dire queste sono quattro componenti delle Rsu di ThyssenKrupp Ast su cinque: a parlare sono, infatti, Fim, Fiom, Fismic e Ugl. La Uilm – a conferma che lo strappo tra i sindacati permane e rischia di diventare insababile – non c’è. Ma non è finita.

La convocazione Perché succede pure che per venerdì prossimo sarebbe in programma una riunione, indetta dalla Direzione territoriale del lavoro, nella quale la ThyssenKrupp Ast le le Rsu aziendali – quali e quante non si sa – dovranno confrontarsi sul ‘problema-telecamere’: anche su questo fronte, infatti, pare proprio che la situazione non sia serena e tranquilla.

Massimiliano Burelli

Massimiliano Burelli

Burelli I primi giorni di lavoro, per il nuovo amministratore delegato Massimiliano Burelli, insomma, non sarebbero – come si dice – una passeggiata di salute: soprattutto perché a fare da corollario al suo arrivo sono tornate a circolare voci su possibili nuovi esuberi di personale (anche perché verrebbe considerato indispensabile rivedere il rapporto, oggi inferiore ad uno ogni tre, tra i 641 ‘colletti bianchi’ – 23 dirigenti, 102 ‘quadri’ e 516 impiegati – e le 1734 ‘tute blu’). Un problema già emerso in passato, ma che invece di essere stato risolto, sotto la gestione-Morselli è peggiorato, con le 32 assunzioni ai ‘piani alti’ e i 27 passaggi di manodopera da Harsco Ilserv a ThyssenKrupp Ast.

ast amianto1Amianto Ed ecco che allora si torna a parlare di una possibile revisione – forse si potrebbe parlare di correzione – della normativa che avrebbe tagliato fuori molti lavoratori dello stabilimento ternano di ThyssenKrupp Ast dai benefici previsti per chi sia stato esposto all’amianto: una modifica dei termini (in parlamento si starebbe ragionando della cosa) permetterebe un’uscita indolore, si dice, di un centinaio di persone. Cosa che non dispiacerebbe a nessuno, ma che – se collegata alla possibile riduzione della turnistica nell’area a caldo – non sarebbe un gran bel segnale.

 

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