Ast, Uilm: «Attenzione a fondi investimento»

Il sindacato mette in guardia sull’eventuale cessione dell’acciaieria. «Dopo le dimissioni in TK serve chiarezza e incontro urgente»

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della segreteria Uilm di Terni

Le importanti dimissioni del ceo e del presidente del Supervisory Board AG di ThyssenKrupp, rappresentano la certificazione che all’interno della multinazionale siano in corso cambiamenti di rilevante natura strategica, nel segno di profonde trasformazioni e di tutto ciò che ovviamente ne conseguirà.

La Germania, a nostro avviso, in un contesto internazionale di riassetto dei nuovi equilibri economici, industriali e governativi, principalmente di quello americano e di quello russo, potrebbe non rappresentare più l’elemento centrale delle decisioni, degli investimenti e delle garanzie su alcuni importanti scenari. Lo scenario che si sta determinando genera palesemente forte preoccupazione e la mancanza di chiarezza e di momenti d’ufficialità relativi ai tempi e alle modalità dell’avvio della messa in vendita di Ast e dell’intero settore di appartenenza TK Materials, ne confermano oltremodo la piena legittimità.

Le scelte e i sacrifici sostenuti dai lavoratori a partire dal 2014, hanno definito lo stato di messa in sicurezza dell’azienda dal punto di vista finanziario, commerciale e produttivo e con oltre 130 anni di esperienza industriale, oggi Ast si presenta tra i primi siti siderurgici a ciclo integrato in Europa, come leader nazionale sui laminati piani di acciaio inossidabile con circa il 60% di quote di mercato e con ottime performance sulla fornitura di tubi inossidabili elettro saldati e di fucinati in acciaio speciale tra i più grandi al mondo.

La principale reale minaccia all’interno di queste logiche è l’eventuale azione che potrebbero esercitare e perseguire quei fondi di investimento finanziaria, nel caso di un loro eventuale subentro nel controllo di Ast, che potrebbero generare lo sviluppo economico e quindi la crescita del territorio se finalizzati ad una crescita industriale oppure alla delocalizzazione delle attività produttive generando impoverimento sociale ed industriale se determinati alla mera speculazione. Noi pensiamo che nelle dinamiche mondiali di sopravvivenza industriale, i fondi di investimento debbano entrare per il sostegno e lo sviluppo economico senza assolutamente e necessariamente dover distruggere e sgretolare aziende per la sola ed esclusiva logica del profitto.

La Uilm di Terni cosciente dei cambiamenti e dei pesi di forze politiche che oggi vedono il cambiamento in negativo sul panorama internazionale crede che le scelte del Governo nazionale si debbano indirizzare, nel più breve tempo possibile, verso quali siano le attività ed i settori determinanti e strategici per la nostra nazione, a partire dalla difesa della produzione di acciaio.

La Uilm di Terni chiede con determinazione alle istituzioni ed al Governo Italiano che Ast venga considerata e riconosciuta azienda industriale di rilevanza strategica nazionale e che venga convocato un incontro, con carattere di urgenza, al fine di trovare chiarezza sulle volontà in campo e per individuare tutti i percorsi d’intervento necessari a garantire la prospettiva futura dell’azienda, i suoi livelli produttivi e occupazionali e tanto per essere chiari, il suo profilo industriale sia nazionale che internazionale.

La Uilm di Terni ritiene infine, che in un contesto di questa natura, il livello di attenzione e d’impegno politico e sindacale vada necessariamente innalzato fino ai massimi vertici nazionali e che vadano accresciute tutte le alleanze possibili per sostenere la difesa e la tutela di Ast e di ciò che rappresenta.

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