Ast, versioni diverse: sindacati disorientati

Terni, a gennaio la produzione sarà di 70 mila tonnellate, ma la ThyssenKrupp garantisce: «A fine anno sarà comunque di un milione»

Condividi questo articolo su

di M.T.

Magari lunedì si sono capiti male. Perché dopo la riunione ‘straordinaria’ delle Rsu, con la presenza dei segretari territoriali dei sindacati di categoria e l’incontro con Francesco Auregli, il capo del personale della ThyssenKrupp Ast, la questione pare assumere tutto un altro aspetto. Pare.

La nota Tanto che le segreterie di tutti e cinque i sindacati, fanno sapere che «rispetto all’informativa sui volumi produttivi fornita dalla direzione aziendale, a margine della quale la Rsu aveva manifestato forti perplessità di merito e metodo relativamente allo sviluppo della saturazione impiantistica complessiva, si è svolto un incontro di verifica con le segreterie territoriali alla presenza della direzione aziendale di Ast, nel quale la stessa ha ribadito il raggiungimento del milione di tonnellate di fuso nell’esercizio in corso; affermato che le insaturazioni avvenute in questo mese sono dovute alla messa a punto dell’efficienza impiantistica e alla giacenza di stock; dichiarato che non si escludono, a seconda dei mix produttivi da realizzare, insaturazioni pure nei prossimi mesi».

Il clima Sembrano molto più rilassati, insomma, i segretari, rispetto ai loro delegati interni. Tanto che, spiegano, «per comprendere le strategie commerciali diventa sostanziale l’incontro di inizio mese su volumi e piani produttivi da realizzare, comprensivi delle eventuali fermate mensili, per definire anche la metodologia di gestione delle stesse». Poi, certo, «se l’andamento non dovesse essere coincidente con gli obiettivi prefissi, ci impegniamo a sollecitare in tempi rapidi l’incontro ministeriale».

‘Materiale a terra’ Tutta la tensione che era emersa nella serata di lunedì, insomma, sarebbe scemata in fretta: sì, certo, la ThyssenKrupp Ast avrebbe confermato che questo mese si chiuderà con una produzione di 70 mila tonnellate di acciaio fuso, ma siccome c’è una bella scorta di quello che viene definito ‘materiale a terra’, cioè di acciaio colato e fermo nei piazzali, era inutile far funzionare i forni. Ma queste stesse cose, avrebbe spiegato Auregli, le avevamo dette anche lunedì ai delegati.

I fatti Insomma, le cose starebbero così: il forno 5, con le modifiche fatte, fila che è un piacere e la produzione si fa più in fretta. Tanto in fretta che non si risece a smaltirla tutta. Quella che non si smaltisce si accumula. Questo all’azienda non sta bene. Quando l’accumulo è troppo i forni si fermano. Punto.

I dubbi Il problema è che, se questo mese i lavoratori potranno varcare comunque i cancelli durante la fermata – faranno attività di formazione, è stato concordato – non è detto che ciò avvenga in futuro, visto che le segreterie dicono che «non si escludono, a seconda dei mix produttivi da realizzare, insaturazioni pure nei prossimi mesi». Ma di questo si parlerà quando accadrà. Perché accadrà.

Ilserv Il prolungamento della discussione, però, ha avuto una ripercussione – leggera – sulla questione Ilserv: martedì era in programma un incontro anche per parlare della situazione che si viene a determinare con la perdita dell’appalto per la gestione del parco rottami. Ma si era fatta una certa e, allora, tutto rinviato a mercoledì mattina.

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli