Bassetti: «Matrimoni troppo superficiali»

Il monito del cardinale durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario del tribunale ecclesiastico, a Perugia. Cifre impressionanti

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Le cause di nullità matrimoniale pendenti al 31 dicembre 2016 erano 93 e quelle introdotte nel corso del 2017 sono state 106, per un totale di 199. Una è stata introdotta e trattata con rito breviore e una documentale. Nel 2017 sono state portate a termine 104 cause di nullità, di cui 102 cause con sentenza affermativa, una con sentenza negativa e una è stata archiviata per la morte della parte convenuta. Al 31 dicembre 2017 risultavano pendenti 95 cause, di cui 9 prossime alla sentenza, 14 in fase di dibattimentale, 35 giacenti presso i periti, 36 in fase di istruttoria e una sospesa. I dati sono stati forniti da padre Cristoforo Pawlik, vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico interdiocesano umbro (TEIU) di prima istanza nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Nel dettaglio Tra i capi di nullità accusati con i rispettivi pronunciamenti, quelli di esclusione indissolubilità, della prole e della fedeltà, di incapacità e di difetto di forma canonica. Al riguardo il vicario giudiziale ha ricordato che «la causa di nullità matrimoniale, come ben noto, può essere presentata per più capi, che comunque devono essere trattati singolarmente, in quanto basta che sia provato un solo capo di nullità per dichiarare nullo il matrimonio. Così complessivamente abbiamo avuto nel 2017 ben 112 decisioni affermative e 19 negative che danno 131 decisioni, che vanno ben oltre le statistiche riferite al numero delle cause introdotte e decise. Questo confronto rende meglio l’opera del nostro Tribunale nel 2017».

I costi Il vicario giudiziale si è soffermato sui costi delle cause sostenendo che «ancora oggi circolano notizie infondate riguardo ai costi per ottenere la dichiarazione di nullità matrimoniale. Per questo tante persone sono scoraggiate, diffidenti fino a rinunciare in partenza ad accostarsi al tribunale ecclesiastico per introdurre la causa, pur avendone diritto e motivi validi». Attualmente il contributo delle parti alle spese processuali è di 525 euro per chi propone la nullità e 262 per l’altra parte se si costituisce.

Manca la fede «Alla luce dell’insegnamento Pontificio, la mancanza della fede, la lontananza dalla pratica religiosa e la vita vissuta nell’opposizione ai principi morali cristiani incidono o almeno possono incidere gravemente sul consenso matrimoniale, che non può più essere inteso – come insegna Papa Francesco – come un automatismo, ma esige sempre per la sua validità una coscienza illuminata dalla fede (ossia l’intenzione di fare davvero ciò che fa la Chiesa), come il risultato di una combinazione tra umano e divino. A queste condizioni risulta ovvio che la coscienza assume un ruolo decisivo nelle scelte impegnative che i fidanzati devono affrontare per accogliere e costruire l’unione coniugale e quindi la famiglia secondo il disegno di Dio».

Bassetti: «Fare di più per preparare i giovani» Sul tema è intervenuto il cardinale Gualtiero Bassetti, che ha ricordato come il sacramento del matrimonio sia «il simbolo e segno dell’amore di Cristo con la sua Chiesa, perciò arriviamo tutti impreparati». Per questo «dobbiamo fare molto di più per la preparazione al sacramento, accompagnare di più le coppie di fidanzati o coloro che convivono in vista del matrimonio». Il cardinale ha espresso «gratitudine al Tribunale Ecclesiastico e stima per il lavoro quotidiano e l’accuratezza nell’applicare le norme nella fedeltà alla verità e tenendo conto con carità pastorale della salus animarum riconoscendo i drammi di tanti cuori feriti che vengono a sottoporre alla Chiesa i loro drammi che colpiscono l’istituzione più fragile che è la famiglia».

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