«Gli ammortizzatori sociali per i lavoratori Jp Industries saranno prorogati fino al 31 dicembre del2018, il 31 agosto incontreremo gli istituti di credito che dovrebbero finanziarie il piano Porcarelli e a settembre è previsto un nuovo tavolo istituzionale». A dare gli annunci, nel pomeriggio di mercoledì a Gualdo Tadino, è stata la vice ministro dello Sviluppo Economico Teresa Bellanova.
Le polemiche «Sentivo come mio dovere – ha detto ancora Bellanova – essere presente, perché ci sono incontri che si fanno nelle istituzioni e ci sono incontri che si fanno sul territorio e il Pd non deve chiedere permesso a nessuno per parlare coi lavoratori e guardare in faccia le persone. Vado poco in giro a tagliare nastri – ha aggiunto – ma ci vado quando ci sono questioni da affrontare. La cosa che detesto di più è quando si fa speculazione politica su vertenze che riguardano la vita delle persone».
Il Pd A promuovere gli incontri (uno è stato dedicato a Nestlé-Perugina), volutamente «operativi», come ha voluto sottolineare il segretario regionale Giacomo Leonelli, è stato infatti il Pd dell’Umbria. Presenti le Rsu delle aziende e, per il Pd, il segretario Leonelli, Nicola Mariuccini e Serena Santagata, coordinatore dei dipartimenti è responsabile dipartimento lavoro, il deputato Walter Verini, Massimiliano Presciutti, sindaco di Gualdo Tadino, l’assessore Antonio Bartolini e la consigliera regionale Carla Casciari.
Leonelli «Pensiamo che una giornata come questa – ha detto Leonelli – possa aiutare i lavoratori e il Pd a inquadrare meglio le questioni e a centrare gli obiettivi rispetto a due vicende industriali tra loro molto diverse ma dalle quali dipende il futuro della nostra Regione. Alla ex Merloni da troppo tempo i dipendenti sono in attesa di risposte, alla Perugina è necessario richiamare l’azienda agli impegni presi e sostenere una mobilitazione larga per l’occupazione e la produzione, mobilitazione che deve coinvolgere la città e che deve puntare alla difesa partecipata e convinta di un grande patrimonio lavorativo, industriale ma anche culturale come lo stabilimento di San Sisto. Gli incontri hanno portato qualche risposta e hanno testimoniato chiaramente che il Pd è intenzionato a caricarsi la sua quota di responsabilità, sa fare lavoro di squadra, è dalla parte del lavoro non solo a parole ma anche rispetto alla capacità di stare sui contenuti e di essere operativi e pragmatici».
Perugina-Nestlé L’avvio del confronto, ha detto la vice ministro alle Rsu della Perugina, «deve partire dal cuore del problema: un’azienda, per reggere, deve avere un piano industriale solido e noi vogliamo partire da lì. Alla fine del percorso ci misureremo con le criticità che si potranno presentare». Bellanova ha spiegato che «vanno bene i 60 milioni di investimenti e se sarà necessario si ragionerà su ulteriori investimenti e, alla fine del percorso, le istituzioni, Governo e Regione (con la presidente Marini ci siamo tenute in contatto in costanza e abbiamo convocato il tavolo prima ancora che ci fosse richiesto), su ulteriori risorse. Non sono gli strumenti e gli incentivi che mancano, il punto è quanto si scommette sul piano industriale e quanto si scommette sul rilancio del marchio. Le multinazionali in italia sono le benvenute e io mi impegno per cercare di attrarre investimenti, però non siamo abituati a fare i camerieri. Per noi c’è un’intesa sulla quale vi siete misurati e noi da li partiamo facendo ognuno la propria parte».
Terni come esempio Su Perugina, in più, «c’è una questione particolare data dal tratto identitario di questa azienda con il territorio: il Bacio non si può fare altrove. E questo è un valore che bisogna sapere utilizzare con perizia, facendo interventi giusti per incrociare realtà che possono permettersi il costo del Made in Italy e cercare spazi di mercato». Mettendo in evidenza che è «necessario il lavoro di squadra. A Terni – ha aggiunto Bellanova – abbiamo dimostrato che gestendo bene la vertenza e facendo ognuno la proprio possono arrivare risultati positivi anche in realtà che si pensava destinate alla perdita. Ora dobbiamo fare lo stesso con Nestlé e la trattativa vera, se vogliamo discutere di merito è evidente che bisogna farla dove ci sono le competenze, per questo è bene che si sviluppi un confronto prima del 27 settembre quando si arriverà al tavolo al Ministero con una sintesi». Nel frattempo «l’auspicio è che non ci siano dichiarazioni di esuberi e che si salvaguardi l’impianto del piano industriale».