Il tabernacolo, situato all’interno della Pinacoteca di Bettona, è stato attribuito a Doménikos Theotokópoulos, detto ‘El Greco’, realizzato nel suo periodo veneziano e romano dal 1567 al 1576. «Si tratta di un’occasione unica per Bettona, perché potrà essere un motivo di rilancio turistico e dell’immagine del nostro paese. Costituisce una vetrina dall’alto spessore artistico e culturale». Questa la soddisfazione espressa da Paola Pasinato, assessore alla cultura del Comune di Bettona.
L’avviso L’opera era descritta all’interno della Pinacoteca di Bettona con la dicitura: ‘Pittore del 17esimo secolo e i quattro evangelisti, olio su tavola e legno dorato con decorazioni in pastiglia dorata’. Un’indicazione che non permetteva di sapere la provenienza e l’entrata al museo umbro, non essendo presente nemmeno nel catalogo degli anni ’80. È stato in occasione di una conferenza tenuta lo scorso anno nella stessa Pinacoteca che il maestro Guerrino Lovato di Venezia comunicò che, a suo avviso, il tabernacolo fosse da attribuirsi a ‘El Greco’. Una dichiarazione che ha avuto risonanza in tutta Italia.
Gli esami Dopo qualche tempo l’opera, previa autorizzazione della Soprintendenza dell’Umbria, è stata esaminata dal professor Lionello Puppi, uno dei massimi esperti del periodo italiano di ‘El Greco’ e successivamente il tabernacolo è stato sottoposto a pulitura e restauro. Molto sono state le analisi e, secondo gli esperti, varie coincidenze storiche possono avvalorare questa attribuzione. L’esperto Valerio Mariani dichiara: «Partendo dalla scritta dietro il quadro – ‘Sono De limo Monsignor Degli Oddi’ e poi, al centro, ‘Il grecho’ -, si può immaginare che ‘El Greco’ dipingesse queste ‘stimmate’ per un monsignor Degli Oddi dell’antica famiglia perugina, nota anche per aver posseduto rare opere d’arte».
A Treviso L’opera, dopo il riconoscimento e il restauro, sarà esposta dal 24 ottobre al 16 aprile 2016 a Treviso, presso Casa dei Carraresi. La mostra, dal titolo ‘El Greco in Italia – Metamorfosi di un genio’, è curata da Lionello Puppi, uno dei massimi esperti del periodo italiano di ‘El Greco’, lo stesso che ha attribuito il tabernacolo bettonese all’artista.