Bibliotecaria ‘scomoda’ spedita all’urbanistica

Accade a Todi dove Fabiola Bernardini, iscritta all’Anpi e ripresa dalle telecamere del Tg3 alla ‘festa delle famiglie arcobaleno’, è stata assegnata ad altro incarico dalla giunta

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di L.P.

Nell’estate umbra che si avvicina, di medievale non ci sarebbero solo le tante rievocazioni storiche sparse sul territorio. Anche qualche modo di fare, se possibile, rischia di rievocare periodi non proprio degni della tradizione civile e sociale di alcune amministrazioni locali.

La nuova giunta Dopo quanto accaduto per il 25 aprile, con il patrocinio negato all’Anpi, è nuovamente il Comune di Todi a finire sotto l’occhio del ciclone per una vicenda che riguarda la direttrice della biblioteca comunale Fabiola Bernardini che già aveva avuto modo di dibattere, nei mesi scorsi, con la nuova amministrazione. A partire proprio da quando la giunta Ruggiano, lo scorso novembre, aveva chiesto alla direttrice di escludere dalla biblioteca alcuni libri e poi di fare una lista completa di quelli contenenti argomenti ‘sensibili’, leggi la teoria gender.

Frizioni La dirigente, però, aveva spedito indietro un catalogo di oltre 4 mila titoli, dichiarandosi incapace di citarne qualcuno in particolare. Libri che parlano di come accettare le differenze fisiche o del colore della pelle, testi volti ad accrescere la sensibilità verso l’altro, inteso come qualsiasi altra persona sulla faccia della terra.

La manifestazione in tv Poi, a Todi, succede il pasticciaccio del 25 aprile e il sindaco Ruggiano finisce in diretta su Radio2 a battibeccare con Pif sul patrocinio negato all’Anpi. E in mezzo alla confusione ci scappa, invece, il patrocinio alla ‘giornata delle famiglie arcobaleno’ che lo scorso 6 maggio riempie Todi di bandiere arcobaleno e di famiglie, di tutti i tipi, che fanno merenda e leggono libri per bambini al parco della Rocca.

Partecipazione ‘indigesta’ Nonostante le proteste di CasaPound, che in consiglio ha eletto un proprio rappresentante, la manifestazione si fa. Partecipa anche Fabiola che, come qualsiasi altro cittadino, decide di trascorrere la domenica nel modo che preferisce. ‘Purtroppo per lei’, però, viene ripresa dalle telecamere del Tg3 presenti a Todi per documentare la giornata. Qualche frame andato in onda sul canale regionale che rischia di costargli il lavoro.

Spoil system «Stavolta, però, hai esagerato. Sei andata pure in televisione» si sente dire una volta rientrata a lavoro. Tanto che finisce nella mailing list attraverso cui la giunta informa i suoi dipendenti dell’imminente riorganizzazione della macchina comunale. Ventidue lavoratori su cento oggetto di spostamenti e trasferimenti, tra cui chi ha fatto richiesta di trasferimento in un’altra sede. La Bernardini, con una laurea in lettere e una specializzazione in paleontologia, però, sta bene dove sta. Eppure, in una pausa pranzo, si vede recapitare la missiva digitale che la informa che ad attenderla c’è pronta una scrivania all’ufficio urbanistica. Colpevole di essere iscritta all’Anpi? O di aver partecipato al meeting delle famiglie arcobaleno ed essere finita in tv mentre legge un libro a un bambino di quattro anni?

La Cgil Sarà il tempo a fornire la risposta. Quello che intanto è certo è che il suo posto alla biblioteca ‘Leonardo Leoni’ traballa, dopo anni di precariato e un concorso vinto e dopo che, nei giorni scorsi, il Mibact e l’Anci hanno voluto premiare l’impegno profuso dalla biblioteca omaggiando Todi del riconoscimento di ‘città che legge’. In attesa che vengano pubblicati i bandi per le posizioni dirigenziali – tappa obbligata prima dell’eventuale rotazione dei dipendenti – ad occuparsi del ‘preoccupante’ spoil system in atto a Todi è la Cgil che denuncia la «mancanza di chiarezza circa i motivi che dovrebbero animare la normale turnazione e rotazione all’interno degli uffici pubblici».

Omphalos «Esprimiamo la nostra piena solidarietà a Fabiola Bernardini – commenta Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos – quello che la direttrice della biblioteca di Todi sta subendo è un atto gravissimo perpetrato da un’amministrazione comunale che ci ricorda ormai la peggior dittatura nera. È inconcepibile che nel 2018 un assessorato faccia formale richiesta a una biblioteca pubblica di stilare una lista di libri per bambini e ragazzi aventi ad oggetto ‘omosessualità, omogenitorialità, e transessualismo’ con l’intento censorio di eliminarli dal patrimonio librario dell’ente bibliotecario. Bene ha fatto la direttrice a non stilare quella lista e l’amministrazione comunale dovrebbe vergognarsi per averne deciso la rimozione dall’incarico».

Interpellanza parlamentare E il caso diventa subito politico, con il deputato di +Europa e segretario dei Radicali italiani Riccardo Magi che ha firmato un’interpellanza parlamentare rivolta al ministero dei beni culturali e dell’istruzione. «Il trasferimento forzato della direttrice della biblioteca comunale di Todi ad altro incarico perché non ha assecondato i voleri della Giunta comunale – dichiarano Michele Guaitini e Andrea Maori di Radicaliperugia – viola palesemente i principi di autonomia e di gestione del lavoro. In questo caso poi la vicenda dimostra come  a molti amministratori sfugge il nesso tra questi obblighi e quello di assicurare un servizio bibliotecario coerente con i valori del pluralismo e della democrazia partecipativa secondo i quali la tutela della libera circolazione delle idee, la promozione della cultura e il diritto all’istruzione senza discriminazioni sono un fondamentale corollario».

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