Bidella stalkerizza studentessa delle superiori: condannata

Perugia – Lettere anonime e cartelli per screditarla. Pena di quattro mesi e 7 mila euro di provvisionale

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Quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, e una provvisionale di 7 mila euro: questa la condanna inflitta dal tribunale di Perugia nei confronti di una collaboratrice scolastica di 64 anni, accusata di atti persecutori nei confronti di una studentessa, all’epoca dei fatti minorenne, e del padre della ragazza. Una vicenda che – secondo l’accusa – ha preso le mosse in una scuola superiore del perugino, dove tra la giovane e la bidella si era instaurato un rapporto di grande confidenza – viene comunque escluso qualsiasi risvolto sessuale – poi evidentemente degenerato. A riportare il fatto, sabato, è Il Corriere dell’Umbria con un articolo a firma di Francesca Marruco.

I fatti contestati

La denuncia era scattata da parte dei genitori della ragazza, insospettiti dallo strano rapporto tra la loro figlia e quella donna tanto più grande di lei, rapporto proseguito anche dopo aver ottenuto il trasferimento della bidella in un altro istituto. Poi la 64enne avrebbe iniziato ad inviare una cinquantina di lettere anonime (scritte a mano o con ritagli giornale) al padre della giovane, anche sul luogo di lavoro, con riferimenti ossessivi alle relazioni personali della figlia, cercando di screditarla. La donna avrebbe anche messo un cartello offensivo all’ingresso del palazzo in cui viveva la ragazza e inviato un’altra missiva a un suo conosente, invitandolo ad allontanarsi da lei. Difesa dall’avvocato Luca Gentili, la 64enne ha ricevuto una diagnosi che ha richiesto l’affiancamento di un amministratore di sostegno. Il legale ha annunciato il ricorso in appello contro la condanna.

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