Biodigestore a Foligno, scorrono i veleni

La denuncia di Presenzini, Wwf: «Elezione ‘farsa’ del coordinatore del comitato di controllo – che poi si è dimesso – scelto già giorni prima della riunione indetta dall’Ati3»

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Non si fermano le polemiche sull’impianto di biodigestione che dovrebbe sorgere a Casone, Foligno. Nei giorni scorsi, infatti, è stato presentato il ricorso che il comitato, che da mesi si batte contro un impianto costoso e «di dubbia utilità per l’intero territorio, oltre alle numerose perplessità da un punto di vista ambientale e un contratto, sviluppato con Vus, troppo sbilanciato in favore del privato».

Un impianto

La riunione Un’opera costosa e da tempo avversata dal comitato cittadino che ha raccolto numerose adesioni e che, in parte, nei giorni scorsi si è riunita attorno a un tavolo assieme al committente, l’Ati3. Un incontro con cittadini, associazioni, politica e comitati che doveva scegliere il coordinatore del Comitato di controllo e garanzia del biodigestore. «Suonava già strano – spiega Sauro Presenzini, presidente Wwf di Perugia – che avessero indetto un incontro per decidere chi far entrare a rappresentare e a tutelare i cittadini su quest’opera su cui è già stato deciso tutto a tavolino tempo fa senza la consultazione popolare». Eppure, alla riunione, dei 27 aventi diritto, si sono presentati in 14. Soltanto in due, però, hanno avanzato la propria candidatura. E con 8 voti è stato scelto Sergio Ciucci.

Colpo di scena Subito dopo l’elezione, però, è entrato in scena Presenzini che, estraendo dalla tasca una busta sigillata il cui contenuto era stato già scritto due giorni prima, ha dichiarato che il neo eletto coordinatore era stato scelto già a tavolino. «Già si sapeva chi sarebbe stato eletto – prosegue il presidente del Wwf di Perugia – è stata l’ennesima farsa organizzata per far credere alla gente di avere un minimo di voce in capitolo». Presenzini non rivela la fonte delle sue informazioni, «ma come l’ho saputo in anticipo io, lo sapevano tutti, eccetto l’ignara cittadinanza. E così è stato».

Sauro Presenzini

Dimissioni Dopo la ‘scenata’ del presidente della sezione perugina dell’associazione ambientalista, nella sala è scoppiata la bagarre, con Ciucci che ha immediatamente rassegnato per iscritto le proprie dimissioni avendo ravvisato un «vulnus» circa la coesione del gruppo. «Una coincidenza? – prosegue Presenzini? – sicuramente la farsa non depone a favore della necessaria indipendenza e trasparenza con cui avrebbe dovuto tutelare i cittadini il coordinatore. Questa stranissima coincidenza è veramente non spiegabile, a meno di volermi attribuire doti di chiaroveggenza».

Ricorsi e denunce Che qualcuno abbia voluto infilare uno zampino nel costituendo Comitato di controllo sul biodigestore? Non è dato sapere, quello che è certo è che Presenzini è convinto di sapere, già ora, chi saranno i prossimi due candidati e quale sarà l’eletto nella riunione che l’Ati3 deve ancora indire per eleggere l’organismo di controllo e tutela. «Persone – afferma – che già sono a lavoro sul progetto. Ma allora chi garantirà i cittadini verso questa industria insalubre di I° classe che già ha presentato vistose anomalie procedurali e sollevato un vespaio di polemiche, ricorsi e denunce da parte di migliaia di cittadini infuriati verso questo modo di fare politica?» e perché, si chiede ancora Presenzini «si tenta in tutti i modi di condizionare sul nascere l’indipendenza e l’operatività, preparando già (prima che il comitato si costituisca in prima seduta) un regolamento blindato e calato dall’alto da parte di Ati3, che è bene ricordare è il fautore e il committente di questo impianto?»

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