Botte in carcere, detenuto in ospedale

Perugia: il fatto, denunciato dal Sappe, è accaduto martedì a Capanne. L’uomo è stato trasportato al Santa Maria della Misericordia

Condividi questo articolo su

Ancora tensione nel carcere Capanne di Perugia. Dopo l’incendio appiccato da un detenuto all’interno della propria cella e l’aggressione ai danni di un ispettore capo della polizia penitenziaria, questa volta gli agenti hanno dovuto fare i conti con una rissa scoppiata martedì fra alcuni reclusi: un uomo di origini nordafricane è finito in ospedale con una prognosi di 15 giorni per ferite da taglio.

Botte da orbi «La situazione è stata davvero pericolosa – denuncia Fabrizio Bonino, segretario nazionale per l’Umbria del sindacato di polizia penitenziaria Sappe -. Alcuni detenuti se le sono date di santa ragione e per uno di loro si è reso necessario il trasporto al pronto soccorso. Se non fosse stato per il tempestivo interno dei poliziotti penitenziari, le conseguenze della rissa sarebbero state sicuramente peggiori. Ora il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria deve adottare provvedimenti disciplinari e penali verso i soggetti responsabili dei gravi fatti accaduti a Capanne».

Numeri Secondo il Sappe, nel corso del 2016 il carcere di Perugia è stato teatro di «49 atti di autolesionismo, 6 tentati suicidi sventati in tempo dalla polizia penitenziaria, una morte per suicidio, 24 colluttazioni e 18 ferimenti. Da quando sono stati introdotti la vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, gli eventi critici in carcere sono decuplicati». Il segretario generale del Sappe, Donato Capece, esprime «solidarietà e apprezzamento per la professionalità, il coraggio e lo spirito di servizio dimostrati di poliziotti penitenziari di Perugia. È solo grazie agli agenti se le carceri reggono alle costanti criticità penitenziarie».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli