Bufera su Croce Rossa per spot su terremoto

Regione dell’Umbria e Comune di Assisi accusano per un filmato per la raccolta fondi in cui «vengono riportate in maniera scorretta immagini risalenti al sisma del 1997»

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Una presa di posizione chiara e decisa quella del Comune di Assisi che, attraverso una diffida inoltrata venerdì dal proprio ufficio legale, ha chiesto la rimozione immediata dello spot della Croce Rossa italiana trasmesso in questi giorni sui propri canali social ‘con riserva di ogni ulteriore tutela e richiesta di risarcimento del danno’, come cita il testo della diffida. Per Fabio Paparelli, vice presidente della Regione, è un filmato che «lascia sgomenti, chiederemo alla Croce Rossa Italiana un’assunzione di responsabilità».

Lo spot pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale della Croce Rossa italiana il 23 dicembre 2016 (registrando oltre 4 milioni di visualizzazioni) mira a raccogliere fondi per le popolazioni colpite dal recente terremoto. Fino alle 10 di venerdì mattina citava il seguente testo: ‘Guarda cosa sta accadendo in questo momento nel Centro Italia’, «riportando però in maniera scorretta – si legge in una nota del Comune di Assisi – immagini di repertorio inerenti, tra le altre, il crollo della basilica di San Francesco d’Assisi risalenti al terremoto del 1997 che nulla hanno a che vedere con la realtà attuale di Assisi, una città uscita illesa dagli eventi sismici del 24 agosto e del 30 ottobre scorso. L’aver ingenuamente corretto soltanto venerdì il testo del post a seguito dell’intervento di sensibilizzazione attivato giovedì dall’assessorato alla cultura e turismo della città di Assisi senza aver rimosso come richiesto il video, riconosce la leggerezza della comunicazione della Croce Rossa italiana».

Cattiva comunicazione «Pur riconoscendo il grande valore del lavoro da sempre svolto dalla Croce Rossa italiana – sottolinea il sindaco di Assisi Stefania Proietti – non possiamo che constatare un gravissimo errore ed una pericolosa leggerezza nell’utilizzo di immagini non attuali, atte a creare terrorismo mediatico e per le quali siamo stati costretti a prendere provvedimenti. Una cattiva comunicazione fa sì che Assisi e il 95% della Regione Umbria sia vittima dei danni indiretti di un terremoto mediatico che sta penalizzando l’economia del territorio ed è nostro dovere agire contro chi favorisce la diffusione di informazioni sbagliate. Ci auguriamo che anche in sede Anci Umbria e Regione Umbria vengano prontamente attivate tutte le iniziative volte a disinnescare questo fenomeno mediatico ormai in atto da troppi mesi».

«Ci lascia sgomenti» Sul tema è intervenuto anche il vice presidente della Regione, Fabio Paparelli: «Chiederemo alla Croce Rossa Italiana un’assunzione di responsabilità che, oltre alla rimozione del post dai social, prevede la pubblicazione di una nota dettagliata per spiegare agli utenti la provenienza e la data delle immagini pubblicate, il filmato lascia sgomenti. Riteniamo che il divulgare in rete immagini di repertorio per far leva sull’emotività degli utenti rappresenti una presa in giro agli utenti stessi, nonché una perdita di credibilità per un’istituzione importante come la Croce Rossa Italiana. Senza poi calcolare – conclude Paparelli – il grave danno di immagine per l’Umbria e per le sue aziende turistiche che già duramente colpite dal sisma, stanno provando a ripartire in mezzo a grandi difficoltà».

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