Cal Umbria, respinte dimissioni di Romizi

Il Consiglio delle Autonomie Locali chiede al sindaco di Perugia – che era stato preso di mira per le eccessive assenze – di restare al proprio posto

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Lui, il sindaco di Perugia Andrea Romizi, si era dimesso. Ma il Consiglio delle Autonomie Locali (Cal) dell’Umbria le ha formalmente respinte. La palla passa ora nuovamente al primo cittadino del capoluogo chiamato, a dare una risposta definitiva.

Sergio Batino

Decisione rapida Una risposta che dal Cal si aspettano in tempi rapidi: per prassi e per correttezza istituzionale, dopo che il consiglio ha respinto le dimissioni del presidente, chiedendo contestualmente una nuova ‘linfa’ nell’espletamento dell’incarico, ora dovrà essere lo stesso Romizi ad esprimersi in modo definitivo. I tempi non sono regolati da alcun regolamento, ma tutti si augurano che la risposta arrivi a strettissimo giro, al massimo entro una decina di giorni, per non bloccare ulteriormente la macchina.

Le due opzioni Per Romizi le opzioni sono due: ritirare le dimissioni, dopo una riflessione, assicurando un maggiore impegno nel ruolo e convocando contestualmente una nuova seduta ordinaria del Cal, oppure confermarle (ipotesi che al momento appare la più probabile). In tal caso sarebbe il vicepresidente ‘anziano’ Sergio Batino (sindaco di Castiglione del Lago) – che presiedeva la seduta di mercoledì – a convocare una nuova seduta, stavolta straordinaria, per l’elezione del nuovo presidente in seno al Cal.

Troppe assenze Il nodo del contendere è la presenza di Romizi. Più di una volta sono emersi dei mal di pancia per la scarsa partecipazione del primo cittadino perugino ai lavori del Consiglio. Mal di pancia che avevano portato alle dimissioni di Batino, poi rientrate, e – appena qualche giorno fa – ad una lettera aperta, a firma dei due vicepresidenti (l’altro è Federico Gori, sindaco di Montecchio) in cui si ‘rimproverava’ Romizi per le troppe assenze e si chiedeva un chiarimento in merito a un atteggiamento che provoca «un non corretto funzionamento del Cal – scrivevano i due vice di Romizi – rispetto ai termini di espressione dei pareri e delle intese previste dallo statuto e della normativa regionale di riferimento».

Il vice Gori Eppure, le dimissioni del presidente sono state respinte. Per volontà anche dei due vice. Perché? «Nonostante il sindaco Romizi avesse specificato che non era in condizioni di seguire il Cal – spiega Gori a umbriaOn – ci sembrava giusto dargli la possibilità di rifletterci e di valutare la situazione con maggiore attenzione. Certo, per noi è importante e necessario avere una presenza più costante, considerando che il Cal è ente costituzionale e di fondamentale importanza, in quanto fa da raccordo fra Regione e enti locali. A noi farebbe piacere che presidente rimanesse il sindaco della città capoluogo di Regione, ma siamo consapevoli che difficilmente tornerà sui suoi passi».

Il compleanno della giunta Romizi ha scritto la sua lettera di dimissioni allo scadere del terzo anno da sindaco e nelle motivazioni fa riferimento proprio al suo ruolo di primo cittadino. Una sottolineatura che non è passata inosservata: compiuto il giro di boa, si entra nella fase decisiva della sua consiliatura. Le polemiche crescono, le opposizioni si organizzano, alcuni progetti simbolici stanno entrando nella fase decisiva e quindi è sempre più necessario far sentire la propria presenza sul territorio in vista del prossimo appuntamento elettorale, che cadrà fra due anni.

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