Calcio: «Porte chiuse», tegola sulla Narnese

Terni, pesante sanzione dopo la partita con il Ventinella. Il presidente Garofoli: «Deluso da questo calcio»

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Una partita da giocare ‘a porte chiuse’ e 1.200 euro di multa. Tanto è costato alla Narnese quanto riportato nel referto dell’arbitro della partita giocata a Magione con il Ventinella e valida per il camponato di Eccellenza.

La sanzione Nel comunicato della Lega si legge che «per tutta la durata della gara, i sostenitori rivolgevano insulti razzisti nei confronti del direttore di gara (Mihalache della sezione di Terni, ma di origine moldava; ndr), accompagnati da minacce. Al 40′ del secondo tempo, conseguentemente all’espulsione di un proprio calciatore i tifosi si sono avvicinati minacciosamente alla rete di recinzione ed hanno colpito più volte con sputi un assistente dell’arbitro, coprendolo di insulti e colpendolo con una grossa pietra al gomito destro, provocandogli una ferita. Nel frangente, lanciavano una pietra di medie dimensioni all’indirizzo dell’arbitro, non colpendolo. La gara veniva sospesa per circa cinque minuti perché i tifosi, con il lancio di pietre, bottiglie di plastica e sputi, rendevano impossibile la prosecuzione della stessa. Soltanto grazie all’intervento pacificatore del capitano della Narnese gli animi si calmavano e la partita poteva riprendere».

Paolo Garofoli

Paolo Garofoli

Il presidente Paolo Garofoli, presidente della Narnese, si dice «profondamente deluso per come viene gestito il calcio in questo periodo. La società viene colpita, duramente, dopo che (è scritto anche nel comunicato ufficiale; ndr) il nostro capitano si è adoperato, riuscendoci, per riportare la calma in campo. Mentre il nostro giocatore che è stato espulso nell’episodio che ha determinato la tensione, e che secondo l’arbitro era stato protagonista di un episodio particolarente violento, è stato squalificato per una sola giornata». E i tifosi? «Noi, almeno, i tifosi li abbiamo – dice Garofoli – a differenza di molte altre squadre. Forse c’è stata qualche intemperanza, ma gli atteggiamenti provocatori di alcuni calciatori, che spesso traggono in inganno arbitri poco esperti, non vanno dimenticati».

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