Calvi dell’Umbria, ‘maretta’ in vista della festa di San Pancrazio

Tensione tra gli sbandieratori e la proloco: il casus belli sarebbe legato ai mancati inviti per la festa del santo Patrono

Condividi questo articolo su

Poco più di una settimana ed a Calvi dell’Umbria saranno giorni speciali. Sì, perché dall’11 al 14 maggio è in programma la tradizionale ‘Festa di san Pancrazio’, il Patrono del piccolo comune del territorio ternano. C’è però ‘maretta’ a causa di alcuni, mancati inviti nei confronti del gruppo sbandieratori ‘Carbium’: ad attaccare è il presidente Vincenzo Mazzucconi.

Il casus belli e l’accordo parziale

«Il giorno che temevamo è arrivato. Dopo gli inviti, le e-mail, i messaggi Pec e le richieste di incontri ufficiali mancati o rifiutati da una dell’associazioni più importanti di Calvi dell’Umbria (Proloco), solo grazie all’intervento del sindaco siamo riusciti ad avere un incontro con il presidente ed un consigliere della predetta associazione. L’incontro si è concluso, purtroppo, solo con un accordo parziale. Malgrado ciò, nei programmi pubblicati (manifesto della festa di San Pancrazio) il gruppo Sbandieratori Calvi dell’Umbria non è stato invitato, o preso in considerazione allo spettacolo in piazza Mazzini, né al tradizionale spettacolo della scuola di tamburo, chiarina e bandiera che ormai da 2008 è tradizione nostra e di tutta la città. Evidentemente nemo profeta in patria. Da qui il nostro disappunto e rammarico per una decisione così audace. In qualità di presidente – sottolinea Mazzucconi – del gruppo sbandieratori di Calvi dell’Umbria, mi trovo costretto a scusarmi con tutti i gruppi musici che stavamo contattando, insieme al gruppo musici del corteo storico, per l’evento ‘Rulli e squilli’, anche questo non inserito nel programma della festa e divenuto negli anni un appuntamento di elevata risonanza per la qualità, la bellezza e la bravura dei gruppi che vi hanno partecipato. Si vuole porre in evidenza che dopo tre anni non si comprende come un’associazione che ha per obbligo statutario la promozione del paese abbia il potere di decidere le sorti – in questo caso negative e di pessima promozione turistica – di una intera comunità. È assurdo che non sia stata offerta la possibilità al settore giovanile degli sbandieratori di esibirsi in piazza e di condividere, dopo due anni di pandemia, le loro emozioni e la gioia per la ripresa della socialità. Chiediamo, quindi, ufficialmente agli organi attualmente in carica nella Proloco di Calvi dell’Umbria, il motivo per l’evidente mancato rispetto delle tradizioni che costituiscono il tesoro di una intera comunità».

Il problema

Da quanto si apprende – umbriaOn ha contattato la proloco per avere una loro versione dei fatti – il problema di base sarebbe uno: «La festa è in forma ridotta perché non si fa la giostra delle contrade e di solito gli sbandieratori facevano lo spettacolo dopo l’investitura dei cavaliri. Quest’anno non si fa invece. Si può parlare di incomprensioni. Noi tutti i sabati ci riuniamo in piazza per il comitato festeggiamenti però loro non si sono mai visti, per quel che ci riguarda se loro vogliono sfilare nessuno glielo vieta». Vedremo come andrà.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli