Vaccini Covid, Fp Cgil: input per la Regione

Inviata una proposta per il coinvolgimento dei medici di medicina generale

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Sollecitare la pianificazione del «fondamentale coinvolgimento dei medici di medicina generale nella campagna vaccinale anti Covid-19». Questo l’obiettivo della proposta inviata alla Regione Umbria da parte della Fp Cgil Umbria insieme alla Fp Cgil medici, con il coordinamento dei medici di medicina generale dello stesso sindacato: l’illustrazione c’è stata nel corso di una conferenza stampa nella mattinata di venerdì.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Il contenuto

«Come è noto è partita in queste settimane – si legge – la campagna di vaccinazioni che interesserà in primis il personale sanitario, a tale scopo sono stati individuati dei team che visti i dati della Regione Umbria, stanno svolgendo un ottimo lavoro, in termini di percentuale di personale sottoposto a vaccino in rapporto alle dosi a disposizione. Attualmente si sta inoculando il vaccino della Pfizer che per le modalità di conservazione (-70/80 gradi) può essere utilizzato solo dalle strutture sanitarie in possesso delle giuste attrezzature (ospedale e Usl). A seguire, con le stesse modalità e con lo stesso vaccino, potranno essere raggiunte altre categorie di cittadini, quali forze dell’ordine, insegnanti, personale dello Stato, in quanto tutto personale accreditato nella pubblica amministrazione e facilmente raggiungibile tramite mail. Stesso ragionamento vale per i pazienti in assistenza domiciliare integrata e programmata, pazienti in età avanzata, in alcuni casi anche gravi, che possono essere facilmente raggiungibili da equipe di medici ed infermieri, che già conoscono condizioni sociali e luoghi di residenza. Proprio in questi giorni l’Aifa ha autorizzato il vaccino dell’azienda americana Moderna, che deve essere mantenuto a –20 gradi, o in frigo a ad una temperature che va dai 2 ai – 8 gradi, per 30 giorni stabilmente. Con questo vaccino, disponibile presumibilmente dai primi giorni di febbraio (quando tutti i Mmg e personale di supporto sanitario e amministrativo saranno immunizzati) si potrebbe vaccinare il residuo degli ultraottantenni e successivamente, secondo le dosi disponibili, tutta un’altra fascia di popolazione che va dai 60 agli 80 anni, cittadini già negli elenchi dei Mmg; presumibilmente un lavoro che potrebbe concludersi entro circa 30 giorni. Da marzo potrebbe essere disponibile il vaccino di Astra Zeneca, che potremmo usare per vaccinare la restante parte di popolazione senza turbare o limitare l’organizzazione degli ospedali e delle Usl, che nel frattempo potranno tornare alle normali attività. Di fatto – specificano – questo lavoro di vaccinazione antiinfluenzale già viene effettuato dal Mmg, i quali oltre ad avere una conoscenza dei pazienti, hanno anche la capacità e possibilità di convincere coloro che sono indecisi o riluttanti alla somministrazione. La presente proposta vuole testimoniare la sensibilità e l‘impegno dei medici di medicina generale della Fp Cgil nel contribuire nella somministrazione dei vaccini, certi anche della disponibilità di tutti i nostri colleghi. Ovviamente la stessa è subordinata alla possibilità di ricevere i vaccini nelle dosi e nei tempi che possano consentire una reale programmazione. Confermiamo la nostra disponibilità ad effettuare un incontro al fine di concordare le modalità di applicazione della presente proposta». Hanno partecipato alla conferenza gli esponenti della Fp Cgil Giorgio Lucci  (segreteria), Mauro Patiti (segretario regionale medici Umbria), Giorgio Barbieri (coordinatore nazionale medici di medicina generale), Chiara Sartini (coordinatrice regionale medici medicina generale Umbria), Sergio Luzzi (medico di medicina generale), Tatiana Cazzaniga (segretaria generale) e Andrea Filippi (segretario generale medici nazionale).

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