Capitale della cultura, Spoleto ci riprova

Terni, in lizza c’è anche Orvieto – insieme a Viterbo e Chiusi – e la procedura di valutazione si concluderà entro il 31 gennaio 2017

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Spoleto ci riprova. Dopo essere rimasta fuori – insieme a Terni – dalle scelte che hanno fatto di Mantova e Pistoia le ‘Capitali della cultura’ per il 2016 e per il 2017, la città del festival di riprova per il 2018. Ma in gara c’è anche Orvieto.

Il Duomo di Orvieto

Il Duomo di Orvieto

Le candidate Sono infatti 21 le città in corsa per il titolo ‘Capitale Italiana della Cultura 2018’: Alghero, Aliano, Altamura, Aquileia, Caserta, Comacchio, Cosenza, Ercolano, Iglesias, Montebelluna, La Spezia, Orvieto (insieme a Viterbo e Chiusi), Ostuni, Palermo, Piazza Armerina, Recanati, Settimo Torinese, Spoleto, Trento, Unione dei Comuni Elimo Ericini, Vittorio Veneto.

Il Mibact Ad annunciarlo è stato il ministero dei Beni e della attività culturali e del turismo, che ha trasmesso al presidente della conferenza unificata l’elenco delle città candidate per avviare la procedura di valutazione che si concluderà entro il 31 gennaio 2017. Come nelle precedenti edizioni, la Capitale italiana della cultura 2018 riceverà dal governo un contributo pari ad un milione di euro per la realizzazione del progetto.

Franceschini «Le esperienze finora realizzate, da quella in corso a Mantova fino alla prossima di Pistoia, dimostrano come il titolo di Capitale Italiana della cultura sia in grado di mettere in moto un meccanismo di progettazione virtuosa e di promozione delle città, coinvolgendo tutte le realtà economiche e sociali dei territori e rafforzando il concetto di Italia museo diffuso» , ha spiegato il ministro, Dario Franceschini. L’iniziativa è innfatti volta a sostenere, incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della leva culturale per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la creatività, l’innovazione, la crescita e infine lo sviluppo economico e il benessere individuale e collettivo.

I progetti Spoleto, spiega una delibera di giunta comunale, ha messo al lavoro un gruppo dedicato «che sarà coinvolto prioritariamente nella raccolta di tutti gli elaborati progettuali, coerenti con la parte strategica ed operativa. Si ritiene necessario, inoltre, prevedere l’integrazione del gruppo di lavoro con soggetti esterni all’ente». Orvieto, invece, punta – insieme a Viterbo e Chiusi – a sfruttare il lavoro di preparazione fatto per il progetto ‘Etruria experience’, frutto di un accordo quadro firmato tra i Comuni di Viterbo, Orvieto e Chiusi, il Miur, la Soprintendenza archeologica del Lazio e dell’etruria meridionale.

 

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