Carcere di Perugia, nuova aggressione

Un 26enne tunisino ha colpito con una testata un assistente capo della polizia penitenziaria. L’Osapp: «Paghiamo sulla nostra pelle disservizi del sistema». Il Sappe: «Fatto gravissimo»

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Una testata ad un assistente capo della polizia penitenziaria, con otto giorni di prognosi in seguito al controllo all’ospedale ‘Santa Maria della Misericordia’. Nuova aggressione nel carcere di Capanne a Perugia, che ha visto protagonista un 26enne magrebino: a denunciarla è l’Osapp, l’Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria.

Testata L’aggressione c’è stata nel tardo pomeriggio di lunedì: il 26enne, in carcere – sezione isolamento – a causa di reati per droga, ha colpito con una testata l’agente della penitenziaria. L’intervento di altro personale ha evitato ulteriori guai.

«Ancora disservizi» Fabio D’Imperio, segretario regionale dell’Osapp, evidenzia che «continuiamo a pagare sulla nostra pelle i disservizi del sistema. L’organizzazione sindacale è costretta ad intervenire su vicende che si sperava non accadessero più: ennesima aggressione nel carcere di Perugia, a dimostrazione del fatto che è sempre e solo la polizia penitenziaria a pagare, anche a prezzo della propria incolumità personale».

Il Sappe Sull’accaduto interviene anche il sindacato di polizia penitenziaria Sappe: «Il detenuto è di nazionalità tunisina – spiega il segretario nazionale per l’Umbria, Fabrizio Bonino -. Dopo il rientro dall’ospedale, gli è stata cambiata dal medico del carcere la terapia farmacologica. Ieri (lunedì, ndR), all’ora della distribuzione dei farmaci, si è rifiutato di prendere i nuovi medicinali pretendendo la precedente terapia. Ha iniziato ad alterarsi, a urlare e a chiedere insistentemente di parlare con un medico. Questi ha però confermato, ovviamente, la terapia prescritta dal collega ed il detenuto ha iniziato a insultare il medico: il poliziotto penitenziario che lo aveva accompagnato gli si è avvicinato per bloccarlo e riportarlo in cella, ma il ristretto l’ha colpito con una testata alla spalla per poi correre verso la Sezione. L’accorrere di altro personale di polizia penitenziaria deve però averlo indotto a rendersi conto della gravità di ciò che stava facendo ed è stato ricondotto in cella. Ma stamane prima si è lesionato il corpo e poi ha tentato di aggredire un altro poliziotto penitenziario, per fortuna senza gravi conseguenze. È un fatto gravissimo – tuona Bonino – che poteva avere pericolosissime ripercussioni sia per l’incolumità del medico che sul mantenimento dell’ordine e della sicurezza all’interno del carcere di Perugia. La professionalità e l’abnegazione del personale di polizia penitenziaria del Reparto, cui va il mio apprezzamento, hanno consentito di gestire al meglio un evento critico che avrebbe potuto avere conseguenze drammatiche».

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