La denuncia è della Fp Cgil e riguarda una tematica al centro dell’attenzione negli ultimi mesi. Il mirino è sulla struttura di vocabolo Sabbione a Terni: «Arrivano altri 60 detenuti in una struttura già in chiaro sovraffollamento? Rappresenta una beffa per chi da anni continua a rimarcare tutte una serie di problematiche legate alla sicurezza e all’organizzazione del lavoro», tuonano Giorgio Lucci e Claine Montecchiani, rispettivamente segretario generale Fp Cgil Terni e coordinatore regionale Fp Cgil polizia penitenziaria.
Il timore
Lucci e Montecchiani spiegano che «più volte abbiamo lamentato le forti carenze di organico alla casa circondariale di Terni. A fronte degli attuali 210 poliziotti effettivi su un organico teorico di 241unità, il carcere ospita attualmente oltre 500 detenuti: su base nazionale il rapporto è 1,64 detenuti per ogni unità di polizia penitenziaria, a Terni già da adesso siamo 2,77, pertanto l’ipotesi di cui ci giunge voce dal ministero, di trasferire qui ulteriori 60 detenuti. Il sovraffollamento delle carceri è ormai un problema endemico che non può essere scaricato sistematicamente sul personale, costretto a continui sacrifici da un punto di vista degli orari e soprattutto della propria incolumità. Senza contare poi i risvolti sulla sicurezza dei cittadini di una città che, fino a poco tempo fa, era ritenuta relativamente tranquilla».
La presa in giro
In conclusione c’è un ‘avviso’: «Non siamo più disposti ad essere presi in giro e a sopportare tale situazione. Abbiamo chiesto spiegazioni alla direzione della casa circondariale di Terni. Sulla base delle risposte valuteremo insieme alle altre organizzazioni sindacali le iniziative di mobilitazione necessarie».