Carcere di Terni, Anastasìa in visita

Il Garante regionale ha incontrato il comandante della Penitenziaria Gallo ed il responsabile sanitario Marozzo: «Mancanza di un’adeguata assistenza psichiatrica»

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Una visita per verificare la situazione attuale e parlare con il comandante della polizia Penitenziaria Fabio Gallo, il responsabile sanitario della struttura Antonio Marozzo, il personale e alcuni detenuti in merito alle condizioni di detenzione. È quella effettuata da Stefano Anastasìa, Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale, nel carcere di Terni.

Stefano Anastasìa

Posti e misure covid

Al momento nella casa circondariale di Terni sono disponibili 411 posti regolamentari: «Da inizio emergenza covid-19 la popolazione detenuta – viene sottolineato – è diminuita fino a 490 detenuti, per effetto delle misure alternative disposte dalla magistratura, ma nell’ultimo periodo sono ripresi i trasferimenti da altri istituti penitenziari. Da qualche settimana è ripresa l’attività dei volontari Caritas. Ad oggi risultano messe in atto le misure essenziali per la prevenzione della diffusione del virus. In particolare è stato attivato ed è regolarmente funzionante lo spazio di pre-triage per i detenuti nuovi giunti, sia provenienti dalla libertà che da altro istituto penitenziario. Sono stati individuati spazi di isolamento precauzionale e per l’isolamento sanitario di eventuali casi sospetti o pazienti positivi, per un totale di circa sette stanze dedicate. Tutto il personale che fa accesso in istituto viene sottoposto presso la portineria Block House a misurazione della temperatura corporea con la concomitante compilazione di un’autodichiarazione sul proprio stato di salute».

Familiari, criticità e Usl 

Si passa alle misure di comunicazioni con i familiari: «Dal 19 maggio è nuovamente possibile svolgere i colloqui in presenza. Cionondimeno, permane la possibilità di svolgere colloqui in videoconferenza tramite quattro postazioni per chiamate Skype for business e undici postazioni mobili, cioè tramite l’utilizzo di cellulari, per videochiamata tramite App di messaggistica Whatsapp. In entrambi i casi la fascia oraria va dalle 9 alle 16, dal lunedì al sabato. Tra le principali criticità riscontrate emerge la mancanza di un’adeguata assistenza psichiatrica, di specialisti e la necessità di riprogrammare le visite, la diagnostica e gli interventi presso le strutture ospedaliere. Il Garante si augura la dovuta attenzione da parte della Usl Umbria 2». Nei prossimi giorni sarà inviata una relazione ai dirigenti competenti, oltre a proseguire con le visite negli altri istituti penitenziari umbri.

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