Come ogni anno il 22 maggio si rinnova a Cascia l’emozione per i festeggiamenti in onore di Santa Rita. Quella di quest’anno è una festa particolare, essendo la prima dopo il terremoto del 2016.
La processione Migliaia di fedeli sono giunti nel centro umbro da ogni parte d’Italia e del mondo. I tamburini e il corteo storico, con circa 200 figuranti, hanno anticipato l’arrivo della statua della Santa degli Impossibili sul viale che porta alla Basilica, alla quale come da tradizione sono state lanciate delle rose rosse, fiore simbolo di Santa Rita. Un roseto è presente a Cascia con piante provenienti da Roccaporena, il paesino che diede i natali a Margherita Lotti, che poi prese il nome di Rita quando entrò in monastero, dopo la morte del marito e dei figli. Proclamata beata da papa Urbano VIII nel 1628, è stata fatta santa solo nel 1900, da papa Leone XIII.
Presenze istituzionali L’omelia è affidata al cardinale Giovanni Lajolo. Alla celebrazione della Santa messa anche il vescovo della diocesi Spoleto Norcia, monsignor Renato Boccardo e il rettore della Basilica, padre Bernardino Pinciaroli. Le suore di clausura hanno seguito la liturgia dal monastero che si affaccia sulla piazza. Presenti, oltre al sindaco Gino Emili, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e la vicepresidente della Camera dei Deputati Marina Sereni.
Il messaggio di Papa Francesco «Non è facile che questo mondo comprenda la vostra speciale vocazione e la vostra missione nascosta – ha scritto il Santo Padre nel suo messaggio di auguri – eppure ne ha immensamente bisogno. Come il marinaio in alto mare ha bisogno del faro che indichi la rotta, così il mondo ne ha di voi». La missiva è arrivata a suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero di Santa Rita di Cascia.
«Una carezza di Dio» «Ringrazio per la donazione riservata ai fratelli più poveri – ha scritto Papa Francesco – che sono gli amici privilegiati del Signore e che un giorno ci apriranno le porte del Paradiso. È tanto bello poter diventare una carezza di Dio per quanti vivono nel bisogno. Desidero pertanto esprimere gratitudine a codesta comunità monastica per i doni ricevuti e, particolarmente, per la preghiera a sostegno della Chiesa e del mio Ministero. Siate fari – l’esortazione del Pontefice alle suore – per i vicini e soprattutto per i lontani. Siate fiaccole che accompagnano il cammino degli uomini e delle donne nella notte oscura del tempo».
Gentiloni: «Segno di rinascita» Il Presidente del Consiglio ha scritto alle suore del monastero di Santa Rita di Cascia:«La riapertura della Basilica di Santa Rita e la conclusione dei lavori di restauro al suo interno – scrive Paolo Gentiloni – sono forti segnali di rinascita che possono dare speranza a tutto il territorio che affronta con coraggio le sfide della ricostruzione». Le missive sono state lette dal rettore della Basilica, padre Bernardino Pinciaroli.
Un premio per le madri coraggio Le celebrazioni in onore di Santa Rita sono cominciate il 20 maggio. Collegata alla festa religiosa anche una cerimonia laica, con il premio ‘Le donne di Rita’, consegnato quest’anno a tre donne che – proprio come la santa – hanno saputo perdonare per il male ricevuto. Fra queste, Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito, il tifoso del Napoli ucciso prima della finale di Coppa Italia nel 2014, che chiese pubblicamente che non ci fossero scontri né ritorsioni fra le tifoserie dopo la morte del figlio. Riconoscimenti anche per due mamme che hanno perso i figli in incidenti stradali e si sono attivate per iniziative sociali.