Cascia-Trevana 2020 finisce in rissa. Serve l’intervento dei carabinieri

Tutte le decisioni sul caso del giudice sportivo territoriale della Lega Nazionale Dilettanti

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di Giovanni Cardarello

Ci risiamo. Non è servito da lezione il brutto episodio delle scorse settimane quando un giovane arbitro è stato colpito da un dirigente del Promano, rimediando una prognosi di sette giorni e determinando la squalifica per quattro anni del responsabile dell’episodio. Lo scorso 1° novembre, ma i fatti sono emersi solo mercoledì 8, durante i quarti di finale della Coppa Primavera di Seconda Categoria umbra è successo, se possibile, di peggio.

I fatti

Siamo al 43° del secondo tempo del match tra Cascia e Trevana 2020, presso l’impianto comunale ‘Santa Rita’ del centro della Valnerina. La Trevana con Casini ha appena segnato la terza rete, siamo 2-3, e di fatto si appresta a superare il turno. Come si legge nel comunicato del giudice sportivo territoriale dell’Umbria della Lega Nazionale Dilettanti, l’avvocato Marco Brusco, «il numero 10 del Cascia, Francesco Medici, effettuava deliberatamente una entrata molto violenta in danno del numero 18 della Trevana 2020, Macchi Ivan, non curandosi minimamente del pallone». Quest’ultimo reagiva al violento colpo subito, dando il via ad una rissa a cui partecipavano anche numerose persone non ammesse nel recinto di gioco. Nel corso della rissa, Macchi veniva colpito al volto da un tifoso del Cascia che, subito dopo, si avvicinava pericolosamente all’arbitro con aria minacciosa. In questo ‘bel quadretto’ interveniva il calciatore, sempre del Cascia, Andrea Consoli, il quale teneva per il collo Macchi mentre questi si trovava a terra. L’arbitro tentava in ogni modo di riportare la calma ma la situazione della rissa degenerava diventando ingestibile e costringendo il direttore di gara a dichiarare la partita finita anzitempo.

Assalto all’arbitro

Ma non solo. «Mentre cercava di raggiungere il proprio spogliatoio – si legge ancora nel comunicato della Lega Nazionale Dilettanti – l’arbitro veniva avvicinato minacciosamente da un tifoso del Cascia, armato di mattone, il quale tentava di scagliarglielo contro. Tentativo non riuscito in quanto un calciatore del Cascia, sebbene richiestogli dall’aggressore, non si spostava dalla visuale, impedendo di fatto il colpo». E non è finita qui. Una volta rientrato nel proprio spogliatoio, i tifosi del Cascia ed alcuni tesserati della medesima società non identificati, minacciavano reiteratamente l’arbitro, battendo più volte contro la porta dello spogliatoio in segno di intimidazione. Il direttore di gara, temendo il peggio, chiedeva l’intervento dei carabinieri che giunti sul posto hanno cercato di riportare l’ordine. Impresa peraltro non banale visto che solo alle 23.10 l’arbitro, scortato dai carabinieri, poteva lasciare definitivamente l’impianto ma ‘accompagnato’ dalle grida di minaccia dei tifosi del Cascia i quali ancora stazionavano nei pressi dell’impianto.

I provvedimenti

Pesanti le sanzioni comminate. Il Cascia ha avuto partita persa per 0-3 e una multa di 800 euro, sanzione ridotta in virtù del fattivo intervento di un suo tesserato in difesa dell’arbitro, 4 giornate di squalifica per tre giocatori della stessa società, Medici Francesco, Consoli e Rasi quest’ultimo espulso prima dei fatti per aver colpito un avversario con una gomitata in faccia. Una giornata di squalifica a Medici Orlando sempre del Cascia e a Macchi della Trevana. Ovviamente resta salva la possibilità per ciascuno dei coinvolti, società e tesserati, di impugnare la decisione e riportare la propria versione dei fatti, offrendo ulteriori elementi di giudizio.

Il commento del giudice sportivo

Durissimo il commento inserito nel comunicato da parte del Giudice Sportivo. «La responsabilità dell’interruzione della gara – si legge – deve essere ascritta, evidentemente, alla società Cascia i cui tesserati ed i cui tifosi hanno di fatto reso impossibile la prosecuzione della stessa. Più che di rissa, infatti, si deve parlare di violenta aggressione nei confronti del calciatore della Trevana 2020 Macchi Ivan, ‘reo’ di aver reagito al violento e gratuito colpo subito. L’invasione di campo posta in essere dai tifosi del Cascia e la condotta di numerosi suoi calciatori, appare gravissima e la circostanza che non si siano riscontrate conseguenze fisiche peggiori per gli aggrediti è frutto soltanto del caso (sebbene risulti encomiabile la condotta del tesserato del Cascia – non compiutamente identificato – che ha impedito ad un tifoso di colpire l’arbitro con un mattone). Assolutamente ingiustificabile ed incomprensibile che una partita di calcio possa condurre ad una reazione del genere, tanto da costringere – fra l’altro – l’arbitro ad uscire dagli spogliatoi soltanto alle ore 23.10 per di più sotto la necessaria scorta dei carabinieri».

Società contro l’arbitro

Da segnalare che lo scorso 3 novembre il presidente del Cascia, Roberto Gaffi, ha fortemente stigmatizzato, di concerto con la presidente della Trevana 2020, Cinzia Speroni, la gestione della gara da parte dell’arbitro con una dichiarazione rilasciata al portale specializzato ValleUmbraSport. Queste le sue parole: «Devo denunciare come un arbitro può rovinare la vita sportiva di 22 ragazzi (più le panchine) incattivendoli con un atteggiamento che scontenta entrambe le squadre e questo è il pensiero sia del presidente del Cascia che della presidente della Trevana, Cinzia Speroni. Ragazzi che questa mattina sono andati al lavoro e che ieri sera hanno rischiato, grazie all’arbitro, di finire in rissa e di avere gravi conseguenze. La partita è stata sospesa a 4 minuti dalla fine sul punteggio di 3 a 2 per la Trevana».

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