Caso Eskigel, il M5S: «Marini dimettiti»

Perugia, nuovo duro attacco nei confronti della presidente della Regione e ennesima richiesta di intervento di Guardia di finanza e Ispettorato del lavoro

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L.P.

Prima le catene, in strada, davanti ai cancelli della Eskigel, poi la denuncia e ancora i cartelli in consiglio regionale. Così martedì mattina il capogruppo dei 5 Stelle in Regione, Andrea Liberati, è tornato a lanciare l’allarme sulle paghe da fame che vengono corrisposte ai lavoratori di alcune cooperative umbre.

Eskigel E’ il caso della Eskigel, portato alla luce da umbriaOn, che con l’esternalizzazione di parte del lavoro verserà ai propri dipendenti un salario orario lordo che, dai 9 euro, scende a 6,5. Il 30% in meno, che corrisponde a circa poco più di 3 euro netti. «Le coop hanno perso l’anima – ha riferito Liberati durante la sua interrogazione in assemblea martedì mattina – anzi l’hanno venduta al mercato. Mutualità, solidarietà, principi quali quello di non approfittarsi, la natura non speculativa del lavoro, non esistono più».

La politica «La verità – ha proseguito Liberati durante il question time – è che le grandi coop sono il giardino di casa dei vecchi partiti, soprattutto il PD. Si è creato un meccanismo vizioso, un sistema clientelare. Sul caso Eskigel l’imbarazzo della maggioranza è stato eclatante, nessuno ha proferito parola». Una truffa allo stato e all’Inps, secondo il consigliere, forse anche legalizzata e su cui il Movimento 5 Stelle vuole promuovere un’azione, quanto più concreta, di Guardia di finanza e Ispettorato del lavoro.

⁠⁠⁠Competenza nazionale «Il contrasto al caporalato – ha risposto l’assessore Fabio Paparelli – è materia riservata alla direzione territoriale del lavoro, organo periferico del ministero del Lavoro che deve vigilare sull’applicazione di tutte le leggi in materia». Quella descritta dall’assessore è dunque una Regione attenta al tema dell’occupazione e del lavoro, che con tutti gli strumenti a disposizione cerca di promuovere tutte le iniziative utili volte alla tutela del lavoro e al contrasto alla disoccupazione e ai fenomeni di precariato. «La questione del salario – ha concluso Paparelli – è competenza delle parti sociali, con l’accertamento delle violazioni in capo agli organi periferici del ministero. I conflitti d’interesse di cui Liberati parla sono totalmente infondati e strumentali».

Cartelli Una replica, quella di Liberati, che lascia poco spazio alle parole. Si affida ai cartelli, esposti assieme alla collega Carbonari, per ribadire che «le cooperative sono l’anello di congiunzione tra affari e politica. Catiuscia Marini è incompatibile con il ruolo di presidente della Regione, da un punto di vista morale e politico».

 

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