Cinghiali introvabili, cacciatori beffati al parco Santa Margherita

Coinvolte una cinquantina di persone, fra cacciatori, forze dell’ordine e guardie zoofile. Ma degli ungulati nessuna traccia

Condividi questo articolo su

Fosse stata una gara, potremmo dire che i cinghiali hanno battuto i cacciatori con punteggio largo. Datisi appuntamento al parco di Santa Margherita, a ridosso del centro storico, i cacciatori perugini, su input del Comune di Perugia e della Regione Umbria, nell’ambito delle operazioni di contenimento degli animali selvatici.

L’allarme, la diffida, il flop…

Detto in linguaggio più sintetico: è stato un flop la battuta al cinghiale che doveva svolgersi nella giornata di domenica tra il fosso Santa Margherita e San Girolamo dopo le feroci polemiche sul proliferare dei cinghiali e le altrettanto feroci controdeduzioni degli animalisti, che avevano addirittura diffidato Romizi dall’autorizzare questa operazione. I cani – riportano le cronache (ne parlano La Nazione e il Corriere) – non sono riusciti a stanare i cinghiali nelle cinque ore (dalle 7 alle 12) di perlustrazione.

Massiccio spiegamento di forze

«Il provvedimento – spiegava l’assessore alla protezione civile Luca Merli – si è reso necessario vista la massiccia presenza di ungulati a danno di un territorio ad alta densità abitativa e dove tra l’altro insistono anche tre scuole e diversi uffici». Oltre ai cacciatori (ben 15 ‘cinghialari’), sono stati coinvolte 11 guardie del nucleo operativo eco-zoofilo e una trentina tra agenti della municipale, della polizia e della forestale. Massiccio spiegamento di forze (ed esborso economico per la collettività, verrebbe da dire). La presenza delle forze dell’ordine serviva a regolare il traffico, per evitare che gli automobilisti in transito potessero ritrovarsi un esemplare in fuga.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli