Città della Pieve: «L’acqua è pulita»

Arpa Umbria, su richiesta del Comune, ha indagato in prossimità del campo sportivo di Ponticelli: «Non sono stati rilevati superamenti delle soglie di contaminazione»

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E’ stata completata, da Arpa Umbria su richiesta del Comune di Città della Pieve, una prima indagine conoscitiva su l’unica area del comune interessata dal deposito di ceneri di carbone provenienti dalle centrali Enel di La Spezia e Vado Ligure. Nei primi anni ’90 sono stati, infatti, utilizzati 25 mila metri cubi di ceneri per realizzare il rilevato, ricoperto di uno strato di terreno vegetale, su cui insiste il campo sportivo di Ponticelli.

Acque indagate L’intervento è stato eseguito in presenza di tutte le autorizzazioni previste e, a distanza di circa 25 anni, le indagini fatte da Arpa sulle acque sotterranee non fanno rilevare superamenti delle soglie di contaminazione previste dal D.L. 152/2006 e dei parametri del D.Lgs. 31/2001. Sono state indagate le acque sotterranee di 5 pozzi a valle e prossimi all’area del campo sportivo. In nessuno dei casi sono stati rilevati superamenti per metalli pesanti, Ipa, Pcb, Idrocarburi, Solventi organici, Btex, Fenoli, Radioattività, Tritio. Solamente in un caso si è registrato il superamento contemporaneo dei valori limite per Ferro e Manganese e in altri due casi si sono avuti modesti superamenti del solo parametro Manganese.

Le conclusioni di Arpa Questi dati hanno portato Arpa a trarre delle conclusioni: «Ferro e Manganese sono gli unici parametri per i quali si registra un superamento dei valori limite fissati dai D.Lgs 152/06 e Dlgs 31/01; le falde idriche contenute nelle formazioni plioceniche si caratterizzano per condizioni variabili di confinamento, basse concentrazioni di ossigeno disciolto e valori del potenziale redox da debolmente ossidanti, fino a riducenti; Ferro e Manganese sono elementi naturalmente presenti nelle formazioni sedimentarie Plioceniche-Oloceniche, sia sotto forma di ossidi e idrossidi, sia all’interno delle vene di calcite in virtù della capacità di tali elementi di inserirsi nel suo reticolo cristallino durante la fase diagenetica; in seguito alle condizioni redox della falda sotterranea ‘favorevoli’ in termini di mobilità, tali elementi divengono ‘solubili’ e la loro concentrazione può divenire elevata; elaborazioni condotte attraverso l’uso dei diagrammi Eh-pH confermano condizioni elettrochimiche e di acidità favorevoli alla solubilizzazione del Ferro e del Manganese, a partire dalla matrice dell’acquifero e pertanto i superamenti sono riferibili ad un fondo naturale».

«Dubbi rimossi» Arpa e Comune ricordano, infine, che «proprio nella Valdichiana sono presenti reti acquedottistiche alimentate da acque sotterranee dove la naturale presenza di concentrazioni eccessive di Ferro e Manganese è oggetto di trattamento per la riduzione prima della distribuzione per usi potabili. Questi controlli consentono di rimuovere dubbi e preoccupazioni di sorta. Arpa e Comune continueranno comunque a monitorare nel tempo la situazione ambientale dell’area ivi compreso gli interventi manutentivi necessari a mantenere opportunamente confinate le ceneri stoccate».

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