Città di Castello perde Dante Fontanelli: «Un grande tifernate»

Partigiano, amministratore pubblico, sindacalista, commerciante: se n’è andato giovedì all’età di 100 anni. Il ricordo del sindaco

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Aveva compiuto 100 anni lo scorso 2 settembre, Dante Fontanelli, nato a Città di Castello (Perugia) il 2 Settembre 1921, ‘partigiano’ umbro, sindacalista, amministratore pubblico, titolare poi di uno storico locale commerciale della città. È scomparso giovedì 2 dicembre. Il sindaco di Città di Castello, Luca Secondi, nel rivolgere le più sentite condoglianze alla famiglia, ne ricorda il profilo di «tifernate ‘doc’ orgoglioso delle sue radici, della famiglia, della comunità locale, testimone e rappresentante illustre dei momenti drammatici e della ricostruzione della storia locale e non solo». Dante Fontanelli ha partecipato alla seconda guerra mondiale e, con i partigiani, alla Liberazione nel gruppo di combattimento ‘Cremona’. La città di Alfonsine ogni ricorrenza gli ha inviato degli attestati di riconoscimento. È stato, dopo aver studiato alla scuola ‘Giuseppe di Vittorio’ di Grottaferrata, uno degli artefici della costruzione e ricostruzione di Città di Castello, da assessore insieme ai sindaci Pierucci e Corba. Ha contribuito, ad esempio, al piano regolatore della città, alla costruzione della zona industriale e della diga di Montedoglio. Sempre attivista in difesa dei diritti dei lavoratori, è stato segretario della Camera del Lavoro. Ha poi lavorato per anni come cuoco all’ospedale di Perugia e in seguito al Centro di igiene mentale di Città di Castello. Nel 1974 ha aperto a Città di Castello la ‘Rosticceria da Mirko’ (il nome di uno dei figli, gli altri sono Franco, Vaninka, Antonello e Fabrizia) e la moglie Bruna. «Oggi – aggiunge il sindaco – la grande famiglia tifernate lo piange e lo ricorda con gratitudine».

Dante Fontanelli

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