Collescipoli: «Il padel rovina il paesaggio»

La denuncia di Giuseppe Rogari, presidente dell’associazione culturale L’Astrolabio

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«Sia il colle che l’abitato di Collescipoli sono tutelati dall’articolo 9 della Costituzione, ma anche da un vincolo paesaggistico istituito nel 1957 e poi ampliato dalla Regione Umbria nel 2001 con una legge regionale. Per questi motivi ci si aspetterebbero un colle e un borgo tutelati dalla cementificazione, ma in realtà Comune di Terni ed ora anche la Soprintendenza a beni artistici dell’Umbria nel corso di questi anni si sono dimostrati molto restii ad attuare in senso profondo queste norme, non sanzionando chi offende illegalmente il paesaggio e la storia non impedendo che questo potesse avvenire legalmente». A denunciare è Giuseppe Rogari presidente dell’associazione culturale L’Astrolabio.

Il piano regolatore generale del Comune di Terni

«Nel dicembre 2008 è stato approvato il nuovo Piano regolatore generale del Comune di Terni e nelle numerose assemblee aperte ai cittadini, assessori e dirigenti hanno sempre dichiarato che il nuovo strumento urbanistico si prefissava il rispetto del vincolo, limitando le nuove costruzioni solo al completamento, entro limiti, degli edifici esistenti», scrive Rogari. «Nell’agosto 2017 al Comune veniva presentato da una società costituita allo scopo il progetto per realizzare, in mezzo al colle, un impianto sportivo. L’autorizzazione, dopo una nostra presa di posizione e quella di alcuni politici, è stata concessa cercando di limitare al minimo l’impatto ambientale. Con l’autorizzazione venne prescritta una schermatura a valle con piante di alto fusto, mentre nella zona degli spogliatoi l’infoltimento della vegetazione. Soltanto dopo un intervento della nostra associazione presso gli uffici competenti, sono state impiantate alcune piccole piante di leccio che fra venti anni forse schermeranno la struttura».

Un campo di padel

In questi giorni «con nostra sorpresa è stata installata, regolarmente autorizzata da Comune e Soprintendenza, una grande tensostruttura bianca a copertura di uno dei campi, colore che è in contrasto con tutte le precedenti autorizzazioni che imponevano la colorazione di tutte le infrastrutture in verde, che per sei mesi all’anno devasterà visivamente il paesaggio del colle di Collescipoli. L’impatto è ancora più evidente di notte quando le luci rendono la struttura luminosa, visibile in ogni parte della conca ternana e di fatto vanificando tutta l’illuminazione turistica del borgo. Purtroppo, l’Italia è un luogo dove la bellezza ed il paesaggio anziché essere visti come una risorsa sono considerati come un impedimento per cui per soddisfare specifici interessi vengono distrutti quelli collettivi. Il fatto che ci rattrista di più è che chi avrebbe dovuto salvaguardare gli interessi pubblici, tutela del paesaggio, ha pensato solo agli interessi del privato. In breve – conclude – un campo di padel vale molto di più di un paesaggio rimasto intatto per centinaia di anni».

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