Compensi giunta-Latini «Polemica Pd inutile»

Terni, il sindaco e gli assessori rispondono alle accuse dei consiglieri del Partito democratico: «Indennità nella norma, buco di bilancio no»

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«Non c’è stato alcun aumento dei compensi degli amministratori così come continua a ripetere in un’inutile e stucchevole polemica il Pd locale». A scrivere sono i membri della giunta comunale, ricordando che «tali compensi erano stati diminuiti nel mese di agosto di un ulteriore 10% su base volontaria rispetto a quanto previsto dalla legge per esigenze di bilancio. A bilancio approvato, dal 31 dicembre le indennità sono automaticamente e momentaneamente tornate al livello previsto dalla legge, non un euro di più. Gli amministratori non hanno dunque percepito alcun aumento e le loro indennità sono esattamente quelle previste dalla legge per tutti gli enti locali italiani di pari livello».

Il numero degli assessori

I membri della giunta spiegano poi che avrebbero «preferito evitare di scendere sul piano della polemica, lo avevamo detto fin dal nostro insediamento. Non vorremmo infatti sprecare il tempo e non possiamo permetterci di farlo, perché siamo sommersi dalle innumerevoli emergenze lasciateci in eredità dai moralizzatori del Pd. Ma di fronte alla reiterazione sistematica di attacchi mirati solo a screditare l’avversario politico, occorre precisare che la giunta Di Girolamo, alla quale si riferiscono i consiglieri del Pd e che costava 17.449 euro, ovvero la metà dell’attuale, era quella del 2017, composta da 5 assessori ovvero poco più della metà degli assessori attuali. Il numero degli assessori di quella giunta, che percepivano dunque singolarmente quanto hanno finora percepito gli attuali, era ridotto per i noti motivi che non stiamo qui a ricordare, ma dovuti a scelte imposte dall’esterno oltre che dall’interno. Le precedenti giunte Di Girolamo e Raffaelli sono state composte da un numero variabile di assessori fino a 12 e costavano quanto l’attuale, a parte il caso personale di Di Girolamo che si era ridotto il compenso per vari motivi. Ricordiamo altresì che tutte le cifre riferite sono da considerare lorde e su dodici mensilità».

«La città nel fallimento economico»

A livello politico «siamo esterrefatti dell’atteggiamento del gruppo consiliare di minoranza del Pd che, senza ritegno, intende impartire lezioni di buona amministrazione, risparmio, tutela dei cittadini e di buon governo a questa giunta in carica da sei mesi, dopo che la loro compagine amministrativa, alla quale tutti e tre i consiglieri oggi eletti a palazzo Spada hanno preso parte o sostenuto, ha condotto la città al fallimento economico, morale e politico. Gli ultimi vent’anni di governo del Partito Democratico hanno condotto ad un’esposizione complessiva di oltre cinquanta milioni di euro più la massa passiva che si sta ancora accertando, che non sono solo sulle spalle dell’Ente, ma sono su quelle di tutti i cittadini chiamati a coprire inadempienze e incapacità amministrativa subendo l’aumento delle tasse e delle tariffe al massimo stabilite dal Commissario a seguito del dissesto. Rimproverare dunque a questa giunta di costare il doppio di quella precedente, citando i numeri a casaccio e soprattutto tacendo sull’enorme debito che la precedente giunta è costato a questa città, riteniamo sia una forma di propaganda immorale».

La democrazia

Sindaco e assessori ricordiamo infine che «’La democrazia ha un costo e chi è chiamato a funzioni pubbliche va remunerato per poter esercitare il proprio mandato con dignità e autonomia per evitare il ritorno a una politica riservata esclusivamente ai ricchi e ai potenti; inoltre gli amministratori dei Comuni svolgono quotidianamente, con un impegno ancora più intenso in questo periodo storico, il loro mandato a contatto quotidiano con i cittadini a fronte di compensi spesso inferiori a quelli derivanti dalla loro posizione professionale e quindi non hanno nulla a che fare con la cosiddetta casta e con i connessi privilegi’. Considerazioni queste che sottoscriviamo e che facciamo nostre, ma che sono riportate testualmente nelle delibere della giunta Di Girolamo, quando si parlava di indennità ai membri delle precedenti giunte».

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