Comune di Terni, maggioranza incartata

Lunga e articolata – ma priva della minima novità – la relazione del sindaco. Poche le presenze e scarno il dibattito. La giunta per ora non si tocca

Condividi questo articolo su

Hanno fatto mezzanotte – più o meno – senza praticamente spostarsi di un solo millimetro. La discussione, nella riunione delle forze di maggioranza che governano Terni, ha fatto un largo giro, per poi tornare – tal quale era iniziata – al punto di partenza. Sarà pure brutto, ma l’unica parola che viene, pensando a questa maggioranza, è ‘incartata’.

La relazione Quella con cui Leopoldo Di Girolamo si è presentato, martedì, sera, è una relazione degna di lui: lunga e articolata (11 cartelle fitte fitte e che umbriaOn è in grado di riportare integralmente), ma vigliacco chi ci ha trovato una riga nella quale si leggesse una-novità-una. Del resto, quello che pensa davvero, il sindaco lo aveva detto chiaro nel pomeriggio.

IL DOCUMENTO DEL SINDACO

Il sindaco «Dalle schede pubblicate sul nostro sito – ha per esempio ri-detto il sindaco – si può veder che, fra minori trasferimenti statali e regionali, minori capacità di autofinanziamento (alienazioni, legge “Bucalossi” sanzioni etc.) e necessità di costituire fondi di garanzia a tutela di alcune poste di bilancio, rispetto a 7 anni fa ci sono minori disponibilità per oltre 30 ML di euro. Questa situazione ha determinato difficoltà politiche ed operative a cui dobbiamo dare risposte nuove e concrete, per non rischiare che il rapporto fra cittadini e governo della città, oggi sicuramente più critico che in passato, si spezzi. Da qui la necessità di rivedere, tenendo conto delle caratteristiche di questa nuova fase, il nostro programma di governo, in primo luogo rafforzando quei timidi segni di ripresa economica che si sono evidenziati in questi ultimi mesi ed irrobustendo la creazione di nuovo lavoro».

Si valuta dopo Alla fine della fase di valutazione – che, pare di capire, durerà per il tempo che il sindaco giudicherà necessario – si faranno le valutazioni e, magari, pure le scelte conseguenti. Anche se il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Andrea Cavicchioli, ha insistito sulla necessità di interventi che garantiscano la piena operatività e Renato Bartolini ha messo decisamente il dito nella piaga, chiedendo una drastica riduzione dei costi della gestione, magari ‘tagliando’ quattro assessori senza sostituirli.

 

Gli assenti E, a proposito di assessori, non è passata inosservata – in un’assemblea non particolarmente partecipata – l’assenza di quattro componenti di giunta: Giorgio Armillei, Emilio Giacchetti, Francesca Malafoglia e Carla Riccardi, infatti, erano in altre faccende affaccendati ed hanno dato forfait. Presentissima, invece, Cristhia Falchetti Ballerani, che ha ribadito la sua posizione sulla necessità di nominare un direttore generale per garantite il buon funzionamento della macchina amministrativa. Peccato che un dg costi un sacco di soldi.

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli