Con Brunello Cucinelli risplende il Morlacchi

Il re del cachemire per il restauro del teatro di Perugia non baderà a spese. Il sindaco Romizi: «Sentimento puro di partecipazione»

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Art bonus a Perugia significa Brunello Cucinelli. Il re del cachemire con una conferenza stampa (il cui oggetto è rimasto segreto fino a pochi minuti prima delle 10.30 di martedì mattina) ha annunciato assieme al sindaco Andrea Romizi che restaurerà il teatro Morlacchi di Perugia.

La custodia della città «Ho un debito di gratitudine verso questa mia amabile città che tanto mi ha donato. Sono convinto che luoghi come questi, templi laici dell’arte, costituiscano il futuro delle nostre belle città e come tali vadano custoditi», ha sottolineato Cucinelli. E un debito morale, secondo lui, dovrebbero averlo tutti i cittadini, per questo motivo ha fatto sapere di aver ipotizzato, d’accordo col sindaco, l’istituzione di una ‘Settimana della custodia’, «per lasciare ai posteri una città più bella di come l’abbiamo avuta in eredità». Un’idea che nel corso della conferenza è stata sintetizzata in uno slogan semi scherzoso dallo stesso imprenditore: «Vorrei fare il sindaco per sette giorni».

LE INTERVISTE A CUCINELLI E ROMIZI – IL VIDEO

Arco Etrusco Dopo il restauro dell’Arco Etrusco, inaugurato dopo la ‘remise en forme’ a Natale di tre anni fa con un investimento, tutto in capo all’imprenditore, pari a 1 milione e 300 mila euro, ora tocca al Morlacchi, dove Brunello – come lo chiamano tutti in sala – è praticamente di casa, essendo presidente del Teatro Stabile dell’Umbria che ha proprio nel teatro perugino uno dei punti di riferimento del calendario artistico. «Un piccolissimo ringraziamento – ha detto Cucinelli – immaginavo di veder realizzato il sogno di riportare il nobilissimo teatro al suo antico splendore».

Mistero sulla spesa Tutti superlativi, come superlativa sarà sicuramente la cifra che il re del cachemire dovrà sborsare di tasca sua per far tornare a splendere il Morlacchi e su cui tutti mantengono il più stretto riserbo. Dati alla mano, secondo il prospetto realizzato all’interno della campagna Art Bonus, che ha lanciato l’iniziativa ‘Adotta una poltrona’ al teatro Morlacchi, lo storico teatro perugino avrebbe bisogno di una ristrutturazione per quasi 600 mila euro.

Il titolo ai giornali «Scrivete che non baderò a spese», ha detto a chi gli chiedeva maggiori dettagli sull’entità dell’intervento economico previsto per riportare a nuovo splendore il principale teatro del capoluogo, uno dei simboli della città, realizzato tra il 1778 e il 1780 dall’architetto Alessio Lorenzin per volere della borghesia cittadina e chiamato, inizialmente Teatro civico del Verzaro. Per i giornalisti anche qualche scudisciata, con l’invito a scrivere cose vere e scriverle bene, senza perdere il gusto del bello.

Art Bonus La somma sarà comunque superiore a quella prevista dall’Art Bonus. Il teatro è tra i beni individuati dal comune di Perugia nel cronoprogramma del 2017 e su cui bisogna fare interventi urgenti tra cui la manutenzione straordinaria per la sostituzione delle poltrone della platea, 112 mila e 400 euro, la sostituzione delle seggiole nei palchi, 138 mila e 990 euro, la ristrutturazione dei servizi igienici per 200 mila euro, quella dei camerini per 85 mila e il rifacimento del palcoscenico, 46 mila e 400 euro. Per un totale complessivo di 582.790,00 euro.

Il sindaco Romizi «Sono grato a Brunello Cucinelli, a nome mio, dell’amministrazione e della città tutta – ha affermato il sindaco Romizi (presente alla conferenza stampa alla Sala Rossa del comune di Perugia assieme al direttore dello Stabile dell’Umbria di recente nomina, Nino Marino, il direttore tecnico del Teatro Aldo Lorenzi, il vice sindaco Urbano Barelli e l’assessore alla Cultura e Turismo Teresa Severini) – per questa ennesima dimostrazione di affetto e disponibilità nei confronti della nostra Perugia. Un gesto non solo lodevole, ma fondamentale per la nostra città, perché è un esempio fattivo, nella prospettiva di sensibilizzare ciascuno di noi alla cura dei beni comuni, con l’obiettivo di lasciarli migliorati alle generazioni future. Un attaccamento alla propria città, alla propria storia che ricostruisce un sentimento puro di comunità e partecipazione».

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