Congresso Cisl Umbria: «Ripensare il lavoro»

Perugia, la prima giornata ha fatto registrare la relazione del segretario Ulderico Sbarra. Mercoledì il dibattito e l’elezione del consiglio generale e della segreteria

Condividi questo articolo su

‘Per la persona, per il lavoro’, lo slogan dell’undicesimo congresso regionale della Cisl Umbria che si è aperto martedì pomeriggio all’auditorium della Figc di Perugia, alla presenza del segretario confederale Cisl Piero Ragazzini e che porteranno nella giornata di mercoledì all’elezione – da parte dei 267 delegati – del nuovo consiglio generale che, a sua volta, voterà il segretario generale e la segreteria.

Il dibattito Prima di procedere al voto ci sarà il dibattito, che partirà dai temi sollevati dalla relazione introduttiva del segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra. Dopo aver analizzato il contesto nazionale alla luce dei cambiamenti internazionali, Sbarra ha indicato quanto sia importante comprendere che al modello economico in essere, che ha portato ad una crescente precarietà e povertà, esista e sia possibile lavorare ad un’alternativa. Regole e leggi che devono essere frutto di un lavoro condiviso tra istituzioni, associazioni e mondo sindacale. Ciò a livello nazionale ma anche regionale.

Ricerca e innovazione Secondo Sbarra per il cambiamento c’è bisogno di maggiore attenzione per lo sviluppo industriale e manifatturiero, che «malgrado tutto si è irrobustito grazie soprattutto all’iniziativa di alcuni imprenditori». Il segretario della Cisl guarda con favore «alla presenza in Umbria di 34 multinazionali, provenienti da 14 Paesi diversi che occupano circa 7.000 addetti per un fatturato di 4 miliardi». Importante l’export, ma per sviluppare ulteriormente questo settore il segretario della Cisl chiede maggiore impegno in ricerca e innovazione. «Non sono sufficienti i finanziamenti per il mantenimento dello status quo, ma è necessario entrare nel merito delle specificità territoriali, dedicando maggiore attenzione ai sistemi di lavoro locali. Questo anche e soprattutto per superare le fragilità che continuano a permanere e che portano a un’Umbria che appare piccola, isolata e vecchia, con sempre più persone anziane e giovani che fuggono all’estero».

Il fisco Il segretario ha invocato «l’urgenza della riforma più importante: quella del fisco, che deve andare di pari passo con la lotta agli sprechi e i privilegi. Da una parte quindi creare più ricchezza, per poterla poi redistribuire, dall’altra quella di ridare forza al patto sul quale si basa la cittadinanza, ossia quello per il quale ognuno deve contribuire al mantenimento dello Stato, e quindi anche dei servizi, in modo proporzionale rispetto al proprio reddito e alla propria ricchezza».

Il lavoro Per Sbarra il futuro dovrà fare i conti con i nuovi lavori, con scelte sempre più rapide, con attività professionali sempre più precarie e con tecnologie ancora non ben comprese nella propria potenzialità che, se non gestite in maniera consapevole e mettendo al centro la persona, potrebbero diventare il problema, anziché essere un’opportunità. Da questa partita ne scaturirà anche la nuova organizzazione del tempo, che per il segretario della Cisl «sarà di più e dovrà essere gestito, facendoci scoprire nuovi modi di vivere. E proprio in virtù di questi cambi epocali, il sindacato confederale deve ridare forza al protagonismo e determinazione alla sua azione. Meglio se condivisa».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli