Consiglio comunale: «Unità non si discute»

Terni: Francesco Ferranti (FI) – designato dal centrodestra per la presidenza dell’assemblea – commenta una prima votazione non proprio compatta

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Francesco Ferranti (in basso al centro)

Una prima votazione ‘a vuoto’ – inutile a prescindere – dove la maggioranza di centrodestra non si è però mostrata granitica. È quella andata in scena giovedì al consiglio comunale di Terni, per l’elezione del presidente dell’assemblea. Dei voti, 15 – su 21 consiglieri di maggioranza presenti – sono andati a Francesco Ferranti di Forza Italia (che resta il più papabile per la carica), 9 a Patrizia Braghiroli (M5s) e – questo il ‘segnale’ delle schermaglie – 4 schede bianche e 2 nulle.

Scontato chiedere al consigliere Ferranti se ora, a cinque giorni dal prossimo consiglio e dopo l’esito di un voto che forse era più opportuno mandare ‘in bianco’ (visto che per eleggere il presidente al primo scrutinio serve il sostegno di 2/3 dell’assemblea), non si senta un po’ sulla graticola. «No – dice netto Ferranti -, non mi sento sulla ‘graticola’ perché credo negli accordi di coalizione e perché sono convinto della nostra unità, requisito indispensabile, imprescindibile, per fare bene».

Però era evitabile quanto accaduto giovedì? «Forse sì, anche se per me si tratta di un ‘corto circuito’ tecnico, visto che ciascuno era consapevole che quella votazione, la prima, non poteva portare a nulla. In questo senso non ho alcuna preoccuazione».

«Compattezza fondamentale» E il discorso del sindaco, come le è sembrato? «L’ho trovato pragmatico e giustamente semplice, perché ha evidenziato le tante criticità che sta vivendo Terni, così come l’esigenza di ripristinare un clima di armonia e collaborazione fra tutte le parti in causa. Perché collaborazione e compattezza sono essenziali per fare gli interessi pubblici, al pari della collaborazione costruttiva delle opposizioni». 

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