Contagi in ascesa: «Ma intensive ‘vuote’. Fermi al palo i vaccini»

Umbria – L’assessore Coletto fa il punto in base ai dati che confermano l’aumento importante dei positivi, specie fra i giovani

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La settimana dal 7 al 13 marzo ha visto ancora in Umbria l’aumento del tasso di incidenza dei casi di soggetti positivi al Covid con 1.249 casi su 100 mila abitanti. Ad aggiornare sul punto è il nucleo epidemiologico regionale: «Tutti i distretti mostrano un marcato incremento rispetto alla settimana precedente: l’RDt sulle diagnosi calcolato per gli ultimi 14 giorni, con media mobile a 7 giorni, aumenta attestandosi ad un valore di 1,71, anche per questa settimana superiore alla media nazionale (1,35). Rispetto alla settimana precedente, si osserva un ulteriore aumento della percentuale di positivi sul totale dei tamponi, raggiungendo il 22%, anche se va precisato che è stato registrato un incremento del numero di test effettuati di circa il 20%. L’andamento regionale dell’incidenza settimanale mobile per classi di età – spiega il Nucleo – conferma tassi superiori alla media regionale per la popolazione tra 3 e 44 anni: in particolare i ragazzi tra i 6 e 18 anni raggiungono incidenze superiori ai 2 mila casi per 100 mila abitanti. Tutte le classi di età comunque, mostrano un evidente incremento dei valori. In aumento l’impegno ospedaliero regionale: al 13 marzo sono 171 i ricoveri, di cui 5 in terapia intensiva, i decessi registrati nella settimana sono 12».

SPECIALE COVID – UMBRIAON

«Non crescono le intensive. Ed è importante»

«I dati con numeri in salita – spiega l’assessore regionale alla salute, Luca Coletto – impongono la massima attenzione, ma occorre spiegare che una risalita dei casi può essere anche fisiologica, visto l’elevato numero di tamponi giornaliero e la ripresa della vita sociale che è tornata quasi alla normalità. Anche se si registra un leggero aumento dei ricoveri, i posti in terapia intensiva rimangono stabili e questo dato sicuramente è confortante in quanto testimonia quanto affermato dai tecnici, secondo i quali ‘Omicron2’, pur essendo altamente contagiosa, non ha effetti più gravi sul fronte della malattia di quelli prodotti da ‘Omicron1’».

«Vaccinazioni importanti. Purtroppo sono ferme»

«A fronte di tutto ciò – prosegue Coletto – non dobbiamo dimenticare che il virus continua a circolare soprattutto tra i bambini e tra coloro che non hanno completato il ciclo vaccinale che poi, a loro volta contratta l’infezione, la trasmettono ai propri familiari o ad altre persone con cui vengono a contatto. In questa fase infatti stiamo vedendo da una parte la ripresa dei contagi, ma anche che chi è vaccinato ha altissime probabilità di non sviluppare forme gravi di malattia. La vaccinazione, quindi, rimane l’unica vera difesa contro il virus e purtroppo, anche in Umbria si sta registrando un fermo sulla somministrazione della terza dose e sulla vaccinazione in generale. Ci tengo anche a ricordare che è stata avviata anche la somministrazione della quarta dose per tutti i soggetti fragili per i quali è indicata. In questa fase – conclude l’assessore – è indispensabile che tutti i cittadini adottino le misure di prevenzione che ormai conosciamo bene. Raccomandiamo l’uso delle mascherine anche all’aperto quando ci si trova in luoghi affollati, di lavare le mani e, nei limiti del possibile, mantenere il distanziamento tra le persone».

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