Coronavirus, anche a Terni chiusure a raffica

Diversi locali pubblici stanno decidendo di tirare giù le serrande fino a data da destinarsi: «Nell’interesse della salute pubblica»

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Locali pubblici e coronavirus: bar, pub e ristoranti cominciano a chiudere anche a Terni. A seguito delle disposizioni contenute nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri di domenica 8 marzo – ma anche alla luce delle indicazioni fornite da più parti, in ambito medico e sanitario – i locali pubblici iniziano ad ‘accusare il colpo’ del Covid-19. E non poteva essere altrimenti. Diversi esercizi del territorio ternano, tramite le proprie pagine social, iniziano ad annunciare ai clienti la chiusura fino a data da destinarsi.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

Locali aperti ma con le precauzioni del caso

La maggior parte dei locali pubblici che continua a garantire il servizio ai propri clienti, sta comunque adottando tutte le precauzioni del caso. All’interno di ristoranti e locali di Terni, dove possibile, sono stati distribuiti i tavoli in modo da garantire distanze ‘di sicurezza’ tra i commensali, vengono messi a disposizione gel disinfettanti e guanti monouso per il personale e per i clienti. In alcuni casi vengono proposti l’asporto e le consegne a domicilio su prenotazione, in alternativa al consumo ‘in loco’.

Giù le serrande in attesa di tempi migliori

Bistrot dei Sognatori

«La filosofia di ogni Bistrot sta oltre che nella semplicità della cucina e nella mescita di fiumi di vino, anche e soprattutto nell’agevolazione dell’interazione tra clienti. In un bistrot i tavoli piccoli e ravvicinati sono una scelta, una necessità voluta e pensata sin dalla progettazione per favorire la comunicazione, lo scambio, il confronto e la condivisione tra i clienti. Visto il delicato momento, venendo meno i requisiti fondanti ed il credo sul quale si basa la nostra attività, ci pare serio e sensato sospendere momentaneamente il servizio, in ottemperanza oltre che alle normative, sopratutto ad una doverosa scelta civica e di buon senso. Ci auguriamo poter tornare ad alzare insieme i calici quanto prima».

Mamarama

«Visto il periodo particolare abbiamo deciso di stare chiusi domani (martedì 10 marzo; ndr.). Ci costa e non poco ma ce lo impone la nostra coscienza, non la legge al momento. Scadenze e pagamenti vari permettendo, staremo chiusi anche qualche altro giorno, ma non possiamo deciderlo ora. Navighiamo a vista, cercando di fare il meglio per la sicurezza nostra e vostra. Vi teniamo aggiornati».

Oste della Mal’Ora

«Vista la grave emergenza sanitaria che sta interessando il nostro paese e in ottemperanza alle disposizioni contenute nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri di domenica 8 marzo in cui si chiede ai gestori dei locali pubblici di farsi garanti del rispetto della distanza interpersonale di un metro tra gli avventori, non essendo in grado di poter far rispettare tali disposizioni per problemi logistici e nell’interesse della salute pubblica, il nostro locale resterà chiuso dal 9 marzo fino a data da destinarsi».

Bar Kicco d’Oro

«Purtroppo mi ritrovo a scrivere questo post a malincuore che da martedì 10 marzo il Kicco d’Oro resterà chiuso per il drastico calo di clienti. Speriamo che tutto si risolva il più presto possibile. A presto».

La Loggia di Miranda

«A seguito della nuova ordinanza il ristorante rimarrà chiuso fino a domenica 15. Ci scusiamo per il disagio, grazie».

L’Angolo di Vino

«A voi amici e clienti, abbiamo preso in famiglia la decisione di chiudere L’Angolo di Vino per alcuni giorni in via precauzionale visto il delicato momento che il nostro Paese sta attraversando. Ci costa molto sacrificio darvi questa notizia, vista la passione che ci lega al nostro lavoro, ma crediamo che sia giunto il momento di dare un segnale forte, di civiltà e soprattutto di rispetto per tutti voi e per il bene della nostra città. A presto».

Urban Beerhouse

«Carissimi amici e persone di buonsenso, al fine di tutelare la nostra clientela e il nostro staff, abbiamo deciso di sospendere temporaneamente l’attività dal 9 marzo a data da destinarsi».

Met Bistrot

«È con grande sconforto, ma con il dovuto senso civico, nella tutela del capitale umano, che costituisce l’azienda lavorandoci, nel proteggere i nostri affezionati clienti, rispettando le direttive fortemente indicate e quelle imposte dagli organi governativi che il Met sospende la sua attività in quanto luogo di aggregazione. Siamo convinti che la nostra scelta possa aiutare la comunità tutta a ridurre i contagi. Auguriamoci il rapido ripristino delle regolari modalità di vita alle quali tutti noi eravamo abituati».

‘School village’

L’organizzazione ‘School village’ – cioè gli eventi studenteschi che da anni coinvolgono migliaia di ragazzi in collaborazione con Opificio e Chico Mendes – sta divulgando a tutti gli studenti ternani un messaggio di sensibilizzazione dato il delicato periodo che il Paese sta vivendo. «Ci seguite da anni, vi abbiamo sempre fatto emozionare con grandi eventi. Sappiamo quanto sia importante la socializzazione, sopratutto alla vostra età. Vi facciamo una promessa, torneremo prima possibile e più forti che mai, stiamo già lavorando per voi. Ma in questo momento così delicato è necessario un piccolo sforzo da parte di tutti: #restiamoacasa».

Italia ‘zona protetta’

Date le ultime disposizione del presidente del Consiglio dei ministri – ‘da martedì 10 marzo sono consentite le attività di ristorazione e bar dalle 6 alle 18 con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione’ – anche le attività del territorio ternano dovranno rispettare il decreto.

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