Covid Umbria, altri 60 positivi in meno

7 casi nelle ultime 24 ore ma anche 67 guarigioni ufficiali. Stabili i ricoveri. Quasi 1.300 tamponi fra venerdì e sabato mattina

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Alle ore 8 di sabato 18 aprile, in Umbria dall’inizio dell’emergenza coronavirus, sono 1.344 le persone (+7 rispetto a venerdì mattina) risultate positive al Covid-19, mentre gli attualmente positivi sono 728 (-60 unità rispetto alle precedenti 24 ore). I guariti ‘ufficiali’ sono in totale 559 (+67) mentre risultano 257 clinicamente guariti (-37). Restano 57 le persone decedute. Continua il trend consistente dei tamponi: fra la mattinata di venerdì e quella di sabato ne sono stati eseguiti 1.288 per un totale di 24.090.

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Dati Covid Umbria alle ore 8 del 18 aprile

Ricoveri e isolamenti

Le persone attualmente ricoverate in Umbria sono 141 (-1 rispetto a venerdì mattina), di queste 32 (+1) sono in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare sono 1.633 (-138). Sempre alle ore 8 di sabato risultano 11.146 (+606) persone uscite dall’isolamento.

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Giove prima guarigione

Nuovi positivi nel comune ‘zona rossa’ dai dati pubblicati dalla Regione Umbria. I casi di Covid-19 complessivi sono 36 – il Comune invece ne indica 34 – mentre è stabile il numero dei ricoverati in ospedale: 4. La notizia più importante è la prima guarigione: lo ha comunicato nella tarda serata di sabato il sindaco Alvaro Parca.

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Prima guarigione a Gualdo Tadino

Il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, annuncia un buon aggiornamento: «Abbiamo il primo paziente Covid-19 della nostra città definitivamente guarito. Un segnale di speranza – la nota di sabato mattina – per tutti, grazie per gli enormi sacrifici che state facendo sarà dura ma vinceremo noi. Intanto proseguiamo nel nostro lavoro nella consegna dei buoni spesa, nella sanificazione di tutto il territorio, nel confronto con le forze economiche e produttive per ripartire».

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Assisi, nuove guarigioni

Altre sei persone che avevano contratto il coronavirus sono guarite: il numero dei soggetti completamenti ristabiliti sale così a 19. Non c’è nessun nuovo caso positivo. «La situazione ad Assisi – le parole del sindaco Stefania Proietti – è in netto miglioramento per quanto riguarda i concittadini affetti dal coronavirus e con soddisfazione possiamo affermare che da giorni non si registrano nuovi casi positivi. Questo ci fa ben sperare ma dobbiamo continuare ad attenerci alle regole, dobbiamo continuare a restare a casa perché solo così facendo riusciamo a fermare la diffusione del contagio. La guardia non va assolutamente abbassata, quindi evitare di uscire se non proprio necessario e quando si esce adottare tutte le misure indicate, dalla mascherina ai guanti, compreso il distanziamento sociale nei luoghi in cui si trovano altre persone».

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La lettera dei sindaci di Amelia e Narni

Laura Pernazza e Francesco De Rebotti, sindaci di Amelia e Narni, hanno scritto una lettera aperta all’ospedale di Terni e all’Usl Umbria 2 per un doppio motivo: «In una fase estremamente delicata e faticosa di gestione dell’emergenza covid-19 vogliamo, come prima cosa, esprimere il nostro senso di gratitudine ed il nostro ringraziamento a tutti gli operatori sanitari del nostro territorio, della Asl e dell’azienda ospedaliera. Ci teniamo ad accompagnare il percorso intrapreso di integrazione dei servizi delle strutture ospedaliere con un nostro contributo, essendo stati noi tutti nel tempo primi sostenitori di un modello integrato della sanità territoriale ed ospedaliera. In questo senso ribadiamo la necessità che la messa a terra del progetto eserciti fino in fondo le potenzialità e le caratteristiche dei nostri presidi e dei nostri operatori. Ci auguriamo che la proposta organizzativa, il progetto di integrazione, sia messo in campo rapidamente – specificano – e che garantisca immediata e funzionale sostegno alla chirurgia robotica ospitata nel ‘Santa Maria’ di Terni ed altrettanto avvenga, contemporaneamente, per la chirurgia ‘tradizionale’ dell’ospedale di Narni e per la continuità ed il potenziamento degli interventi di chirurgia oculistica e dermatologica dell’ospedale di Amelia che potrebbero garantire, oltretutto, un servizio territoriale fondamentale per alleggerire il carico di lavoro dello stesso ‘Santa Maria’. Registriamo inoltre un’oggettiva difficoltà del personale ad avere i dispositivi di protezione individuali (dpi) che risultano nella disponibilità delle Aziende ma difficilmente acquisibili e non distribuite omogeneamente nei diversi presidi ospedalieri. Questo è il momento – chiudono – di cogliere fino in fondo l’opportunità che le nostre strutture ospedaliere di Terni, Narni ed Amelia ci concedono nel ripensare un modello integrato che salvaguardi vocazioni, specialità, maestranze e ruolo e rappresenti per tanti giovani professionisti uno scenario su cui investire se stessi e la loro crescita. Un modello coerente con le risposte necessariamente da fornire alla domanda di salute presente nel territorio e che esprima da subito il senso e la prospettiva degli investimenti in edilizia sanitaria programmati, a partire dal nuovo presidio ospedaliero di Narni-Amelia. Chiediamo che sia la fase emergenziale che la quella del ritorno progressivo ad un modello stabile sia accompagnato da un nostro coinvolgimento collaborativo attraverso un tavolo permanente di confronto tra aziende e le istituzioni locali che rappresentiamo».

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Articolo in aggiornamento

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