Partenza anticipata per edilizia, moda e mobili: «Vediamo…»

27 aprile o 4 maggio le date sul tavolo della task force. Il commissario Arcuri e il governo: «Prudenza». Ne aveva parlato anche Donatella Tesei

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Aziende della moda, mobilifici, automotive, cantieri edili: questi quattro comparti produttivi potrebbero ripartire fin dal 4 maggio, forse a partire dal 27 aprile. Il 4 maggio potrebbero riaprire, seppur con tutta una serie di limitazioni e divieti, anche bar, ristoranti e parchi. L’ipotesi – lo scrive Ansa – è sul tavolo degli esperti che dovranno fornire al governo le linee guida. Anche se dal governo fanno sapere che ogni decisione è rimandata allla fine del lavoro della task force.

NE AVEVA PARLATO ANCHE LA TESEI

Arcuri: «Non contrapporre salute ed economia»

Mentre continuano i confronti con le parti sociali e l’Inail, il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri dichiara: «Dobbiamo continuare ad agire con la cautela e la prudenza di questi mesi, capire che è clamorosamente sbagliato comunicare un conflitto tra salute e ripresa economica. Senza la salute e la sicurezza la ripresa economica durerebbe come un battito di ciglia. Bisogna continuare a tenere in equilibrio questi due aspetti, alleggerire progressivamente le misure di contenimento, garantendo sicurezza e salute di un numero massimo di cittadini possibile. No a improvvisazioni ed estemporaneità».

I test sierologici

«Il 15 aprile alle 20 il Ministero della Salute ha mandato ai nostri uffici la richiesta di trovare la modalità più trasparente e veloce di acquisire 150.000 test sierologici per poter fare un’importante campionamento della popolazione italiana. Il 17 aprile alle 19 abbiamo pubblicato una procedura di gara e abbiamo fatto due scelte nette, la prima: nessuna trattativa privata, ma una gara veloce e trasparente per un prodotto competitivo; la seconda, la qualità del test è più importante di ogni altro aspetto anche quello economico, la salute non ha prezzo. Aggiudicheremo la gara entro il 29 aprile per avere presto un unico strumento utile per tutte le regioni italiane».

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

L’app per il tracciamento

Il commissario ha anche annunciato che è avviata la fase dei test per l’app Immuni, scelta dal governo (sconfitta l’app umbra, che pure sembrava dare maggiori garanzie di privacy): «Dobbiamo sovrapporre il funzionamento dell’applicazione a un modello di sistema sanitario, faremo una sperimentazione in alcune aree del paese, in tempi ravvicinati sarà messa in campo e ne incentiveremo l’uso tra i cittadini».

I tamponi

«Abbiamo iniziato anche una massiccia distribuzione di tamponi nell’ultima settimana: ne abbiamo distribuiti 280000, il 23% di quanti ne erano stati distribuiti finora. Anche questo flusso verso le regioni è stato normalizzato – ha proseguito Arcurin – nell’ultima settimana abbiamo consegnato alle regioni 25,5 milioni di mascherine, una media di 3,6 milioni al giorno; le regioni hanno da ieri sera uno stock di 39,1 milioni di mascherine nei loro magazzini. Abbiamo distribuito e installato negli ospedali italiani 3720 ventilatori: 992 in una sola settimana, il 27% di quanto eravamo riusciti a fare finora».

«In Lombardia più morti che in guerra»

«Tra l’11 giugno 1940 e il 1 maggio 1945 – ha detto il commissario – a Milano sono morti sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale 2 mila civili, in 5 anni; in due mesi in Lombardia per il coronavirus sono morte 11.851 civili, 5 volte di più». Un riferimento numerico clamoroso, a smentire alcuni articoli (ne ha parlato ad esempio ‘Il Sole 24 Ore’ in un contributo sul suo sito internet a firma di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi) che parlavano di decessi inferiori agli anni passati sulla base di una interpretazione di alcuni dati Istat. «Oltre alla solidarietà che dobbiamo ai lombardi e alla consapevolezza della gravità dell’emergenza in quelle terre, dobbiamo anche sapere che stiamo vivendo una grande tragedia, non l’abbiamo ancora sconfitta». 

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