Da Perugia a Londra, il Morlacchi elogia Sordi

In anteprima nazionale venerdì sera sarà proiettato ‘Fumo di Londra’, il primo film da regista dell’Albertone nazionale

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Sordi in una scena del film

Bombetta e ombrello, accento un po’ inglese e quell’immancabile ironia che sa anche un po’ di malinconia.

Da perugia a Londra È ‘Fumo di Londra’, il primo film da regista di Alberto Sordi che venerdì sera, al Teatro Morlacchi di Perugia, sarà presentato in anteprima nella sua versione restaurata. La pellicola, rivistata grazie alla collaborazione tra il Centro sperimentale di Cinematografia – Cineteca nazionale, depositario del Fondo Sordi e dei materiali del dilm e la Fondazione museo Alberto Sordi, dopo l’anteprima a Perugia sarà proiettato in tutte le sale nazionali per incontrare il gusto della Swingin London degli anni ’60 nelle nuove generazioni.

Il film Scritto insieme all’amico e professionista Sergio Amidei, ‘Fumo di Londra’ fu realizzato in due versioni, una in inglese e l’altra in italiano. Uscì nelle sale, per la prima volta, nel 1966 e narra la storia di un antiquario di Perugia, Dante Fontana, autentico ammiratore della cultura britannica che parte per Londra per partecipare ad un’asta per una scultura etrusca. Nella city, però, si immedesima subito nel gentleman britannico. Negli anni ’80, poi, il film venne rimontato dallo stesso Sordi in una versione tagliata di 20 minuti per poter essere trasmesso in televisione. La pellicola gli valse anche il David di Donatello come miglior attore. 

Alberto Sordi nel film è l’antiquario Dante Fontana

‘Thank you very much’ Con questo tormentone – che è anche il titolo della versione inglese del film – generazioni di italiani si appassionarono alle vicende dell’antiquario perugino che, affascinato dalla Londra delle infinite possibilità, rimarrà infine deluso dalla City. Non manca, durante tutto il film, anche il racconto di una Londra diversa,  fatta di musica rock e scontri con la polizia. «Questo restauro è un regalo per Sordi che ha amato questo film moltissimo – dice Carlo Verdone che dell’attore romano è stato amico, collaboratore e confidente – Lo facevo contento quando gli chiedevo qualcosa su Fumo di Londra, si illuminava. Lo riteneva, a ragione, il suo migliore film da regista».

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