Dai campi alla Borsa, chi è il re del cashmere

Le origini umili e l’amore per la filosofia, nel 2018 Cucinelli ha raggiunto un patrimonio di 1,5 miliardi di euro

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Dalle origini contadine ai vertici del mondo della moda e della finanza, declinati però attraverso quello che lui ama definire, con la sua spiccata vena filosofica, il ‘capitalismo neoumanistico’: il ‘re del cashmere’ ne ha fatta di strada da Castel Rigone, piccolo borgo del XV secolo del perugino dove è nato nel 1953, eppure a soli 23 chilometri da Solomeo, oggi il quartier generale di un brand che, nel 2018, ha continuato la sua «garbata crescita», raggiungendo ricavi netti per 553 milioni di euro (+8,1%).

LA ‘BOMBA CUCINELLI’ SULLE ELEZIONI UMBRE

Da geometra a miliardario

Studente svogliato, diplomato geometra, testimone delle sofferte vicende lavorative del padre – come si legge nella sua biografia ‘ufficiale’ -, da ragazzo Brunello Cucinelli si iscrive alla facoltà di ingegneria, ma interrompe gli studi. Le origini del suo successo sono datate 1978, quando fonda una piccola impresa stupendo il mercato con l’idea di colorare il cashmere, ovviamente made in Italy, un business che negli anni diventerà sempre più grande e internazionale. Tanto che 40 anni dopo, nel 2018, Cucinelli occuperà, secondo Forbes, il 33º posto tra i più ricchi d’Italia, con un patrimonio di 1,5 miliardi di euro.

La scelta di Solomeo

Sposato con Federica Benda, dalla quale ha due figlie, Camilla e Carolina, è nel 1982 che Cucinelli si trasferisce a Solomeo, dove tre anni più tardi acquista il castello diroccato del XIV secolo per farne la sede dell’azienda, ma anche un luogo di cultura e arte, fondando nel 2013 la ‘Scuola di Solomeo di arti e mestieri’. In questo connubio tra arte e finanza, è invece del 2012 la decisione di far sbarcare la società – che conta 1.700 dipendenti diretti e 4 mila collaboratori esterni – nelle quotazioni della Borsa di Milano. 

I riconoscimenti

Cavaliere del Lavoro, Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica Italiana, l’imprenditore umbro ha anche ricevuto la laurea ad honorem in filosofia ed etica delle relazioni umane, concessagli dall’Università degli Studi di Perugia. Se negli anni ha collezionato non solo ammiratori ma anche qualche detrattore , indubbia la sua vena benefica: nel 2018 Cucinelli ha deciso di vendere il 6% delle sue azioni per donare 100 milioni di euro. Tra le opere finanziate dalla sua Fondazione, dopo il terremoto del 2016, la ricostruzione del monastero benedettino, la torre civica, il teatro civico e il museo della Castellina di Norcia.

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