Ddl Sicurezza, ricorso umbro ‘inammissibile’

La Consulta respinge l’impugnazione della Regione Umbria contro il provvedimento firmato Salvini. Marchetti (Lega): «Ennesimo disastro Pd. Si vada al voto»

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Ricorso alla Corte Costituzionale inammissibile perché ‘Permessi di soggiorno, iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo e Sprar sono state adottate nell’ambito delle competenze riservate in via esclusiva allo Stato’. Esulta, ma soprattutto va all’attacco, la Lega Umbria dopo che la Consulta ha respinto il ricorso presentato dalla giunta regionale – quando era ancora guidata da Catiuscia Marini – contro i contenuti del Decreto Sicurezza emesso dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. A parlare è il deputato Riccardo Augusto Marchetti.

Riccardo Augusto Marchetti

«Basta disastri, si vada al voto»

«Ricordo ancora il giorno in cui Catiuscia Marini annunciò che si sarebbe opposta al Decreto Sicurezza di Matteo Salvini. Quel giorno l’ormai ex governatrice dell’Umbria, insieme al suo uomo di fiducia, l’assessore Fabio Paparelli, disse che avrebbe previsto maggiori risorse per gli immigrati, togliendole da quelle destinate ai servizi per i cittadini. Subito gli umbri non fecero mancare la loro indignazione verso tali decisioni. Oggi, finalmente, la Corte Costituzionale si è espressa, dichiarando inammissibile il ricorso della Regione Umbria. Ecco come si è consumata l’ennesima figuraccia del Pd umbro – afferma Marchetti – che ancora una volta, nella sua logica buonista, premia gli stranieri e dimentica gli italiani, scagliandosi contro una legge di buonsenso, mirata a combattere gli spacciatori, la mafia, l’immigrazione incontrollata. Mi verrebbe da consigliare al Pd umbro di occuparsi dei veri problemi della Regione, visto che ce ne sono tanti, ma forse è meglio che se ne stiano fermi e buoni in attesa delle prossime elezioni regionali, altrimenti rischiano di creare più disastri di quanti non ne abbiano già creati. Ne elenco solo una parte: il peggiore Pil a livello nazionale, tagli ai trasporti con conseguenze che appaiono drammatiche per occupazione e servizi ai cittadini, FCU bloccata da anni con il nord Umbria praticamente scollegato dal resto della regione, disoccupazione giovanile alle stelle, piano di gestione dei rifiuti scaduto e raccolta differenziata ferma al palo in alcune zone. Ora arriva anche lo schiaffo morale della Corte Costituzionale a riprova dell’inconsistenza di questa classe politica di sinistra incapace di fare il proprio lavoro. I cittadini ne hanno abbastanza – conclude il parlamentare leghista -. Attendiamo con ansia l’indizione di nuove elezioni regionali da parte del vice presidente Paparelli che sembra si sia già imbarcato in una sua personale campagna elettorale e che voglia a tutti i costi rimandare sempre più la data delle elezioni. Per una volta faccia la cosa giusta. L’Umbria merita di scegliere chi debba governarla».

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