Di Girolamo: «Acea spenga l’inceneritore»

Il sindaco plaude all’iniziativa della Regione Umbria per il riconoscimento di Terni come Area ambientale complessa. Forza Italia: «Idea nostra». Il M5S: «Non esiste»

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Il concetto è infilato in un contesto più ampio, ma quella frase è chiara. Perché parla della «legittima richiesta all’amministrazione comunale di Roma di intervenire e chiudere l’impianto Acea presente a Maratta». 

Leopoldo Di Girolamo

Area ambientale complessa Il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, prende spunto – per un intervento ampio e articolato – dalla «richiesta all’Unione Europea, approvata dal consiglio regionale con un’ampia maggioranza, del riconoscimento di Terni come Area ambientale complessa», che secondo Di Girolamo «è qualcosa di estremamente positivo, che merita il sostegno del territorio e di tutti coloro che hanno a che fare con le politiche ambientali. E’ una richiesta all’Europea di prendere atto dell’unicità di Terni, ma è anche un documento che prevede azioni di pianificazioni che devono essere messi in atto nel nostro contesto».

Terni Biomassa

Gli inceneritori E qui il discorso entra nel dettaglio, perché queste azioni, secondo il sindaco, devono «iniziare dalla chiusura degli inceneritori presenti, agendo su tutti i fronti, da quello normativo legale, come sta facendo il Comune di Terni con l’impianto Biomasse, alla altrettanto legittima richiesta all’amministrazione comunale di Roma di intervenire e chiudere l’impianto Acea presente a Maratta».

Terni

Le istanze Poi il sindaco torna ad allargare il discorso: «Il consiglio regionale ben evidenzia l’unicità di Terni: le condizioni orografiche che non favoriscono ricambi d’aria, la presenza di uno dei più importanti insediamenti siderurgici d’Europa e di un consistente tessuto di aziende chimiche, la presenza della vecchia discarica di rifiuti e scorie ferrose, sono elementi oggettivi che hanno una incidenza rilevante sulla qualità ambientale del nostro territorio. In questo ambito il documento della Regione recepisce un’altra delle istanze di Terni, in particolare di questa Amministrazione Comunale: la necessità di realizzare uno studio approfondito delle correlazioni esistenti tra lo stato dell’ambiente e della salute della ‘conca’ ternana, utilizzando anche studi, ricerche già esistenti».

Terni Biomassa

«Lavoro e non annunci» Secondo Di Girolamo «parametri nazionali più stringenti sulla qualità dell’aria, il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati alle tematiche ambientali e sanitarie e la messa in correlazione con gli organismi nazionali ed europei, sono ulteriori elementi di un documento che ha già i connotati operativi e che si candida ad essere un agenda di lavoro di grande consistenza. Su questi fronti l’amministrazione comunale è da tempo impegnata in un lavoro lontano dagli annunci e con un taglio del tutto diverso da quello di chi evidenzia ed estremizza situazioni complesse. Questa condivisione a livello regionale non può che rafforzare le azioni e le richieste del territorio di Terni. L’amministrazione comunale darà tutto il suo apporto affinché la richiesta della regione approdi a livello nazionale – con il necessario coinvolgimento del ministero dell’Ambiente e del Governo – e quindi in Europa. Destinare progetti, risorse, normative mirate, a una delle città italiane che vanta una delle tradizioni industriali del Paese più longeve e solide, costituirebbe un segnale forte per le politiche ambientali dell’intera Europa».

Francesco Ferranti

Ferranti Immediata la presa di posizione di Francesco Ferranti (Forza Italia): «Voglio evidenziare come oggi il sindaco di Terni abbia ufficialmente fatto propria e quindi abbia recepito una proposta del gruppo consiliare di Forza Italia, mi riferisco al riconoscimento di Terni come area ambientale complessa. Il gruppo che presiedo con una conferenza stampa alla presenza del coordinatore provinciale presentò nel febbraio 2016 questa proposta, chiedendo di affrontare in modo deciso le problematiche ambientali di questo territorio anche coinvolgendo altre istituzioni ad iniziare dalla regione. Quanto chiedevamo è ad oggi divenuto un punto programmatico delle amministrazioni comunali e anche di quella regionale, esprimo soddisfazione per questa assunzione di responsabilità da parte del sindaco che ho sempre sollecitato sulle tematiche ambientali e su questa nostra proposta di ben 18 mesi fa. Ritengo che il tempo perso debba essere recuperato agendo con celerità e decisione, su questa partita che riguarda anche la salute dei nostri concittadini il gruppo di Forza Italia vigilerà affinché i buoni propositi non restino come spesso avviene in umbria e a Terni solo virtuali. Bisogna insistere con Roma affinché venga chiuso l’impianto Acea, continuare a sostenere il ricorso al Tar per bloccare l’impianto ex Printer e anche sollecitare i privati ad iniziare dalla ThyssenKrupp affinché facciano la loro parte in merito agli interventi di tutela ambientale».

Raffaele Nevi

Nevi A strettissimo giro, da Forza Italia arriva anche il sarcastico commento di Raffaele Nevi: «Incredibile!! Di Girolamo si è accorto che in Consiglio regionale – grazie ad un lavoro silenzioso ma importante portato avanti in Commissione e poi approvato dal Consiglio regionale stesso – è passato un atto molto rilevante per la nostra città, che ora la Regione deve attuare senza ulteriori perdite di tempo. A me fa piacere che ci sia questa presa di posizione da parte di Di Girolamo perché forse, dopo tanto immobilismo e scontri fra negazionisti e catastrofisti, si riesce a costruire una risposta seria riconoscendo che a Terni c’è un problema importante da affrontare tutti insieme. Non solo Comune, ASL, ARPA, ma soprattutto come è scritto nella mozione coinvolgendo Governo centrale e, perche no, l’Europa. L’unica cosa che non ci possiamo permettere di fare è perdere ulteriore tempo e quindi invito il sindaco a non limitarsi ad un semplice comunicato stampa ma a sollecitare – come ho fatto io anche l’altro giorno in consiglio regionale – l’assessore Cecchini a passare alla costituzione del tavolo permanente formato dai rappresentanti di tutte le forze politiche e sociali della città, di cui al punto 5 della mozione approvata lo scorso 8 maggio che costituirà la cabina di regia, di indirizzo e controllo, rispetto agli impegni fissati dall’assemblea legislativa».

Il M5S Ancora più duro il commento del M5S: «A cercare di vendere la Fontana di Trevi ci avevano già provato Totò e Nino Taranto, ma a spacciare come reale il riconoscimento di una misura speciale per Terni attraverso una legge che non esiste, francamente questo no, non ce lo saremmo mai aspettato. Bisogna partire da un assunto oggettivo e inequivocabile: lo status di ‘area ambientale complessa’ non esiste. Non esiste alcuna legge o normativa europea a riguardo. Pienamente condivisibile era stata la posizione espressa dalla responsabile ambiente del Partito Democratico, Daniela Pimponi, che in una lunga nota lo scorso 9 maggio aveva definito l’atto approvato in regione “L’Area Ambientale Complessa non esiste…Perché votare una cosa che non esiste quando la legge fornisce già strumenti di intervento a tutti i livelli?…Creare nuove definizioni non risolve i problemi, altrimenti ci affretteremmo a definire un’area ferroviaria complessa, un’area sanitaria complessa, un’area di manto stradale complesso, un’area commerciale complessa, un’area edilizia complessa, un’area universitaria complessa…”. Ecco il presupposto basilare per un confronto è l’oggettività e la serietà. Invece di osannare iniziative bislacche sarebbe opportuno che le istituzioni facciano della riconversione industriale e dell’ambientalizzazione delle produzioni il principio cardine della programmazione relativa l’area di crisi industriale complessa. Riteniamo surreale che chi ha avuto tutti gli strumenti per poter intervenire in questi anni, governando praticamente tutti i livelli dalle circoscrizioni al parlamento europeo, getti fumo negli occhi dei cittadini. Noi da parte nostra stiamo lavorando incessantemente per mettere una pezza a chi (a destra o a sinistra è per noi indifferente) ha autorizzato, voluto, acclamato la costruzione di tre inceneritori nella nostra città, ha fatto negazionismo occultando il problema per anni ed oggi si improvvisa ambientalista della prima ora.

Iniziativa Liberale Sul tema dell’area ambientale complessa, interviene l’associazione ‘Iniziativa Liberale’ attraverso il proprio presidente, l’avvocato Carlo Viola: «Finalmente si torna a discutere della conca ternana come ‘area ambientale complessa’. Proprio come aveva fatto la Regione Umbria, con la mozione dell’8 maggio scorso, anche il sindaco di Terni riconosce l’importanza fondamentale di tale riconoscimento, così recependo la proposta che Iniziativa Liberale aveva presentato a conclusione del convegno del 27 gennaio». 

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