Di Girolamo su Dj Fabo: «Dignità nel fine vita»

Il sindaco di Terni e un sacerdote – don Ciro Miele – che ha svolto parte della sua missione in città, su posizioni diverse rispetto all’ex vescovo Vincenzo Paglia

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Il caso di Fabio Antoniani – dj Fabo – che è andato in Svizzera per porre fine alla sua vita, continua a far discutere e continuerà a farlo.

Di Girolamo Sulla drammatica vicenda si registra anche la presa di posizione del sindaco di Terni (e medico) Leopoldo Di Girolamo, che sul suo profilo Facebook ricorda che «già dieci anni fa, nella mia esperienza di parlamentare, all’ordine del giorno le dichiarazioni anticipate di trattamento e il tema della buona morte. Passi in avanti significativi, a livello legislativo, non ci sono stati. Eppure la dignità nel fine vita sembra essere sempre di più una esigenza fondamentale per tanti italiani».

La politica Secondo il sindaco di Terni «lo Stato, nel massimo rispetto delle convinzioni religiose ed etiche di ognuno di noi, dovrebbe dare una risposta. Evitando viaggi umilianti, ulteriore dolore e polemiche. Penso che il Parlamento debba trovare la forza di affrontare in maniera definitiva questo tema. E ancor di più penso che di questa esigenza, come avvenuto per le unioni civili, se ne debba fare carico una forza di governo decisiva quale è il Partito Democratico».

Don Ciro Miele

Il sacerdote Sulla scelta fatta da Fabio Antoniani aveva scritto, sempre sul social network, un sacerdote – don Ciro Miele – che ha svolto parte della sua missione a Terni, dove ha lasciato molti amici e il cui post è stato protagonista di un autentico passaparola mediatico: «Grazie Fabo, perché ci costringi a pensare e riflettere, ad interrogarci sul vero bene dell’uomo, in maniera spietata… tenendo lontana la spocchia del moralismo… “soffri e offri a Dio”, che è contento così. Amen…. è così che deve funzionare? Chi può dire cosa è bene? So che chi ha sempre la risposta giusta non avrà dubbi… io ne ho tanti… e Gli chiedo di aiutarmi a capire… Lui che come prima e unica preoccupazione nella Sua vita terrena aveva il bene e la gioia di ogni uomo. Tu, Fabo, intanto, sentiti avvolto dall’amore di Dio! Quaggiù nessuno deve sentirsi in diritto di giudicarti!».

Monsignor Vincenzo Paglia

Il vescovo Diversa la posizione espressa dall’ex vescovo di Terni, monsignor Vincenzo Paglia: «Ogni volta che si pone termine a una vita, o ci si propone di farlo, è sempre una sconfitta amara: sia per chi dice “non ce la faccio più” sia per una società che si rassegna all’impotenza». Paglia contrasta anche la teoria secondo la quale «tu decidi per conto tuo come ti pare. Con questa logica può accadere tutto, allora ha ragione anche il ragazzo che si butta dalla finestra perché è stato bocciato. Il problema è far capire all’altro che lui, per me, è importante, è parte della mia vita, e la sua morte mi dà un dolore enorme e non possiamo affidare a una legge situazioni così drammatiche. Si rischia di creare la ‘cultura dello scarto’ di cui parla il Papa. Nessuno è uno scarto, dobbiamo aiutarci a capirlo. Ciascuno è necessario all’altro».

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