Dipendenti in Regione: nuovo stop del Tar

Umbria, la giustizia amministrativa ferma il bando rivolto esclusivamente ai dipendenti della giunta: «L’ente è uno soltanto»

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Nuovo stop per la giunta regionale, da parte del Tar, in merito ai lavoratori della Regione Umbria. Dopo che qualche settimana fa, la giustizia amministrativa, ha accolto il ricorso di alcuni candidati idonei nella graduatoria del consiglio contro un nuovo bando di concorso indetto dalla giunta, ora su palazzo Donini è caduta una nuova tegola.

La vicenda A rivolgersi al Tar, in questo caso, è stata una dipendente del consiglio regionale che si è vista impossibilitata a partecipare all’avviso pubblico per il conferimento di un incarico di posizione organizzativa presso l’avvocatura regionale perché la procedura era riservata, da bando, solo ai dipendenti della giunta e non anche a quelli del consiglio. Difesa dall’avvocato Lietta Calzoni, secondo il legale questa scelta sarebbe stata «palesemente discriminatoria in quanto fondata sull’erroneo presupposto della perfetta e piena autarchia tra i due organi della medesima amministrazione».

Principi violati Secondo la dipendente esclusa, infatti, ci sarebbero glie stremi per una violazione dei principi di trasparenza, correttezza ed imparzialità dell’azione amministrativa. Tesi, questa, accolta dal Tar contro la posizione dei legali della giunta che sostenevano la validità delle scelte operate. Dopo la decisione dei giudici amministrativi, presidente Raffaele Potenza e giudice estensore Enrico Mattei, ora la Regione dovrà ammettere la candidata esclusa alla procedura dal momento che non ci sono motivi per impedire ai dipendenti regionali di partecipare alle selezioni in ragione della sola appartenenza ai ruoli della giunta o del consiglio.

La decisione del Tar L’autonomia dell’assemblea di palazzo Cesaroni – affermano i giudici – sarebbe esclusivamente sul piano organizzativo, amministrativo, contabile e patrimoniale. Ma l’ente è uno solo per quanto riguarda i suoi dipendenti.

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