Doppio arresto a Terni, Lega Nord scatenata

Matteo Salvini torna per l’ennesima volta in città e approfitta delle misure cautelari nei confronti di sindaco e assessore. Rossi (Pd): «Solo sciacallaggio»

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Foto Alberto Mirimao

Non ci voleva molto a prevederlo: la ‘calata’ – l’ennesima – del leader della Lega Nord a Terni era motivata dalla volontà di chiedere, senza mezzi termini, le dimissioni di tutti. Non solo del sindaco e dell’assessore finiti ai domiciliari. Ma proprio di tutti.

«Fare pulizia» Secondo Matteo Salvini, insomma, «è arrivato il momento, anche in questa città, di fare finalmente pulizia completa e liberarla dai troppi legami perversi che la bloccano. Chi ha sbagliato deve pagare».

Matteo Salvini sotto palazzo Spada

MATTEO SALVINI SCATENATO A TERNI: «TUTTI A CASA, ELEZIONI E TRASPARENZA» – VIDEO

Sciacallo Qualcuno, gli è stato detto, lo ha definito uno sciacallo per questo blitz. Pronta la replica del leader della Lega Nord: «Meglio sciacallo a piede libero in mezzo alla gente, che agli arresti domiciliari».

Foto Alberto Mirimao

«Terni merita di più» Per Salvini servono «elezioni, onesta, trasparenza ed efficienza. Chi sbagli paghi. Terni deve ripartire. La città merita di più e di meglio, un sindaco e un consiglio comunale pulito: sono orgoglioso della segnalazione della Lega in merito alla mancata manutenzione della città. Se è vero ciò che sta emergendo sarebbe gravissimo: assunzioni in cambio di voti».

Gianluca Rossi e Leopoldo Di Girolamo

«Salvini un cantastorie, sciacallaggio a Terni» Il senatore del Pd, Gianluca Rossi, non ha atteso troppo per mandare un messaggio a Salvini: «Il ridicolo pisolino al Cara di Mineo non ha migliorato la qualità dei ragionamenti di Matteo Salvini: parole da cantastorie su questioni che invece meriterebbero un po’ di serietà. Salvini finge di fare l’europarlamentare – prosegue Rossi – ma a Bruxelles lo vedono in pochi: non era presente nemmeno quando si sbloccavano i fondi per le aree terremotate italiane e infatti, quando poi si è presentato in Abruzzo per farsi i selfie, è stato cacciato dagli abruzzesi. Ed i ternani non saranno da meno; lo inviteremo in città a chiederci scusa, quando tutto quello che sta accadendo sarà chiarito. Lo sciacallaggio che è venuto a fare a Terni mi ricorda quando si presentò in tv coi doposci per mostrare che era stato a Rigopiano, peraltro col solo risultato di dar fastidio ai soccorritori. Non lasciamoci infinocchiare dalle scemenze salviniane, perché la cosa veramente importante – conclude Rossi –  l’unica fondamentale per i cittadini, è che l’amministrazione non sia paralizzata e continui ad erogare i servizi».

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