Ecomafie in Umbria: «Ecco tutti i dati»

Legambiente, Arpa e CittadinanzAttiva si confrontano sul tema davanti ad una platea di studenti. Pergolizzi: «L’Umbria sia virtuosa anche nella gestione dei rifiuti»

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di P.C. e E.M.

Una platea di studenti, nella sede del consiglio regionale dell’Umbria, a sentir parlare di ambiente e soprattutto di ecomafie, con rappresentanti dell’Arpa, esperti giuristi ed esponenti di Legambiente e CittadinanzAttiva. Tutto proprio nel giorno dello scandalo Gesenu. Già questa è una notizia in una terra in cui, fino a poco tempo, fa si faceva ancora fatica ad associare la parola mafia a termini che avessero a che fare con ecologia, ambiente e rifiuti.

Angelini, MAriottini, Pergolizzi convegno Ecomafie 2016 Diritto e Ambiente Al convegno – inserito nel calendario di incontri “L’ambiente vive di legalità” – hanno partecipato il Direttore editoriale della Rivista “Micron”, Fabio Mariottini, responsabile comunicazione di Arpa Umbria; Marco Angelini, docente di Diritto Penale presso l’Università degli Studi di Perugia, e Antonio Pergolizzi, coordinatore dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente.

PARLA ANTONIO PERGOLIZZI DI LEGAMBIENTE – L’INTERVISTA

Legambiente estratto Umbria ecomafia 2016 Il rapporto Legambiente Proprio Pergolizzi ha fornito i dati sui reati ambientali in Italia: nel 2015 ci sono stati oltre 27mila ecoreati, più di 76 al giorno, più di 3 ogni ora. Per quanto concerne la gestione dei rifiuti, sia urbani sia speciali, nel 2015 i reati sono stati 5.114 e hanno portato a 85 arresti e 1.795 sequestri.

PARLA FABIO MARIOTTINI DI ARPA – L’INTERVISTA

La situazione in Umbria Nella classifica nazionale l’Umbria si trova (fortunatamente) agli ultimi posti: con 154 infrazioni, 90 denunce 18 sequestri è tra le regioni con più basso tasso di illegalità accertate. Fra le due province c’è una leggera predominanza di Perugia, ma il tutto sembra abbastanza fisiologico.

Legambiente estratto Umbria ecomafia 2016Antenne dritte «Il problema non è quantitativo ma qualitativo – spiega Pergolizzi – e si riferisce alla capacità che hanno le mafie di presidiare e mirare al territorio, soprattutto nel campo dell’edilizia e della ricettività alberghiera: ci sono agriturismi gestiti dalle mafie, come dice la DDA di Perugia. Il dinamismo delle mafie è sempre una cosa sulla quale fare attenzione».

Legambiente estratto Umbria ecomafia 2016Problema rifiuti urbani «Bisogna guardare a come vengono gestiti alcuni settori, in particolare quello della dei rifiuti urbani, che è il più a rischio per l’Umbria. Non si capisce perché su certi temi l’Umbria sia una regione virtuosa mentre nel settore rifiuti si faccia ancora difficoltà. La mia idea è che il modello in cui un’unica grande azienda, da sola, gestisce tutto il ciclo di rifiuti, senza dar spazio alle piccole realtà che possano valorizzare alcuni comparti (come il recupero della carta e della plastica), stia palesando difficoltà».

Risposte circolari «Non bisogna abbassare la guardia – gli ha fatto eco il professore Marco Angelini – anche perché la criminalità organizzata si muove su interessi sia legali che illegali. Dobbiamo dare delle risposte ‘circolari’ in cui ognuno di noi deve fare la propria parte».

discarica-borgogiglione5L’attualità Il tema dei rifiuti, della loro gestione e delle possibili infiltrazioni malavitose, come è stato ricordato nell’incontro, non è affatto nuovo, tanto che Lucio Pala, presidente dell’Osservatorio della discarica Borgogiglione, non sembra affatto stupito del blitz di mercoledì mattina – anzi «lo aspettava da tempo» – ma non vuole entrare nel merito: «Noi non vogliamo commentare le indagini, la magistratura penserà a fare il suo lavoro, ma vogliamo sottolineare ancora una volta le responsabilità politiche di questa vicenda». Ciò che infatti preme all’associazione, che da anni monitora la discarica situata nel territorio di Magione e la gestione dei rifiuti in Umbria, è ribadire che «le responsabilità politiche ci sono tutte», soprattutto perché i cittadini segnalano da molto tempo le criticità di quell’area e sono rimasti inascoltati.

discarica-borgogiglione3Bioreattore e compostaggio L’attenzione dell’Osservatorio si concentra soprattutto sul bioreattore della discarica di Borgogiglione, che da mercoledì mattina è posto sotto sequestro: «Ci auguriamo che dopo i 120 giorni necessari per trovare un’altra soluzione venga finalmente fermato e che i rifiuti umidi possano essere destinati a compostaggio». Il problema, secondo Pala, sarebbe infatti che la Regione abbia continuato a definire quell’impianto «strategico per l’Umbria», nonostante a livello europeo la soluzione del bioreattore in discarica sia considerata «l’ultima spiaggia per la gestione dei rifiuti organici». Oltre che la stranezza di «non aver mai trovato soluzioni migliori», l’Osservatorio ha sempre sottolineato la scarsa chiarezza dei motivi per i quali il reattore, partito in via sperimentale nel 2012, sia ancora aperto, «grazie a una serie di proroghe». A ciò si aggiunge un altro fatto. La discarica di Pietramelina, dotata di impianto di compostaggio, definito il migliore per la gestione dell’umido, aveva ottenuto finanziamenti regionali per l’implementazione del servizio che però, secondo Pala, non è mai stata realizzata.

discarica-borgogiglione4Raccolta differenziata «E così ci troviamo nel 2016 ad aver prodotto, secondo le stime, 150 mila tonnellate di rifiuti contro le 135 mila dello scorso anno – continua il presidente dell’Osservatorio – se aumentano invece che diminuire c’è qualcosa che non funziona». Bersaglio delle critiche dell’associazione sono quindi anche le politiche riguardanti la raccolta differenziata, perché l’uso del bioreattore fa in modo che i rifiuti organici differenziati vadano comunque a finire in discarica e non negli impianti di compostaggio. In questo modo «il cittadino si trova a pagare per un servizio che nei fatti non viene realizzato» e che le istituzioni non sembrano voler realizzare. «Il piano regionale sull’umido non è chiaro, gli impianti per il suo smaltimento sono tre volte superiori alla necessità, eppure non vengono sfruttati al meglio e quanto al progetto dei comuni del lago per la creazione d un altro impianto di compostaggio, non si sa che fine abbia fatto».

discarica-borgogiglione1Gli altri problemi Al di là della vicenda giudiziaria, le criticità della discarica di Borgogiglione, secondo l’Osservatorio, non si fermano al bioreattore. Ma questa è una storia già nota. Ci sarebbe infatti la questione del servizio di smaltimento del percolato, che nei mesi scorsi «pare esser stato fermato», quella dei tir che transitano tutti i giorni in una località che sarebbe «da valorizzare per le importanti evidenze culturali e ambientali» e quella della presenza anomala dei gabbiani. Se la discarica è raggiunta ogni giorno da stormi di uccelli che arrivano dal lago Trasimeno perché attratti dalla presenza di residui di cibo, secondo l’associazione è perché che non ci sarebbe adeguata copertura dei rifiuti e sarebbe segnale di cattiva salute del territorio. E quanto ai ‘rischi di stabilità’ evidenziati dalla Forestale, l’associazione prova a minimizzare: «Siamo speranzosi perché durante il sopralluogo del 4 novembre non erano state messe in luce particolari problematiche. Ma ora andremo a fondo».

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