Ecomafie in Umbria, incontro a Perugia

Mercoledì mattina un confronto sull’infiltrazione delle mafie nella gestione dei rifiuti. Conticelli (OdG): «Giornalisti siano vigili senza l’alibi della crisi»

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L’Umbria non è più un’isola felice in tema ambientale, ormai lo sappiamo. Quello che una volta era considerato il “cuore verde d’Italia”, raffigurato nell’immaginario collettivo con tratti quasi oleografici – boschi rigogliosi, acque limpide, strade sempre pulite – deve fare i conti con problemi che finora eravamo abituati ad associare solo alle metropoli e alle regioni del Sud.

discarica-spoleto-santorsolaDuplice fronte Invece anche qui bisogna affrontare le difficoltà nella gestione ordinaria dei rifiuti solidi urbani, combattere per innalzare le percentuali di raccolta differenziata e soprattutto stare con le antenne ben dritte per monitorare i movimenti dei rifiuti industriali, sia quelli prodotti in loco sia quelli che transitano lungo le rotte di smaltimento (lecito e – purtroppo sempre più spesso – illecito).

Nuovi concetti Negli ultimi decenni la parola “ecomafia” si è fatta pian piano largo nel vocabolario prima delle forze dell’ordine, poi degli addetti ai lavori, infine dei giornalisti e della gente comune. D’improvviso ci si è trovati a fare i conti con un passato che, dietro la facciata di isola felice, nascondeva gestioni quantomeno discutibili da parte delle amministrazioni locali e comportamenti tutt’altro che virtuosi da parte di imprenditori e cittadini.

La discarica 'Le Crete' di Orvieto

La discarica di Orvieto

Rifiuti e inchieste Basti pensare al caso della cosiddetta ‘Valle dei fuochi’, balzato di recente agli onori delle cronache: una storia di mala gestione delle ceneri industriali scoperta in Valnestore e via via allargatasi fino ad interessare anche gran parte dei territori umbri. Oppure ai guai della discarica “Le Crete” di Orvieto di cui si è occupata spesso umbriaOn.

Notizie e stereotipi Eppure, si fa ancora fatica a far passare oltre i confini regionali il messaggio di un’Umbria nuova, che ha sì problemi ma che spesso sa anche reagire, con gli anticorpi che dovrebbero essere propri di ogni comunità: società civile attenta, forze dell’ordine vigili, giornalismo solerte e incalzante, magari anche buona politica che sa ascoltare e agire in modo tempestivo.

Locandina convegno Ecomafie Perugia

La locandina

L’incontro Di questo e tanto altro si parlerà mercoledì mattina al Palazzo Cesaroni di Perugia durante il convegno intitolato “Ecomafie: può l’Umbria dirsi immune?”, organizzato da Arpa Umbria, l’agenzia regionale per l’ambiente, in collaborazione con CittadinanzAttiva e Legambiente. Moderato dal Direttore editoriale della Rivista “Micron” Fabio Mariottini, l’incontro vedrà gli interventi di Marco Angelini, docente di Diritto Penale presso l’Università degli Studi di Perugia, e di Roberto Conticelli, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria.

Conticelli: tema nuovo «Quello delle ecomafie è un tema relativamente nuovo in questa terra – dice il presidente dell’ordine dei giornalisti dell’Umbria – ma purtroppo certe distorsioni non hanno più confine geografico e pervadono l’intera nazione, in particolare vanno ad attecchire in zone in cui tradizionalmente ci sono meno anticorpi».

Roberto Conticelli

Roberto Conticelli

«La mafia c’è ma sono ottimista» «Questi fenomeni saranno sempre più frequenti, ma io sono ottimista. Le forze dell’ordine che sono in Umbria sono validissime, così come le misure messe in campo dalla Prefettura. La mafia c’è, inutile nasconderlo. Ne parlammo già qualche anno fa in un convegno durante il Festival del Giornalismo. E già in quella occasione ci confrontammo su come il giornalismo potesse affrontare certi temi, che sono nuovi anche per noi».

«Crisi non sia alibi» «La crisi della carta stampata e del giornalismo in generale è un fatto evidente. Una crisi di sistema che però non deve toccare il singolo giornalista che, anche quando viene bistrattato e pagato male, non deve dimenticarsi di fare il proprio lavoro al pieno delle proprie possibilità. E questi sono temi che non possono essere ignorati dal giornalismo. Ovvio poi che, da presidente dell’ordine regionale mi auguro che ci siano sempre meno giornalisti bistrattati e pagati male e sempre più giornalisti che, lavorando per le istituzioni, contribuiscano a far venire fuori certi temi».

Il rapporto Legambiente Nel corso dell’iniziativa, Antonio Pergolizzi, coordinatore dell’Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente, presenterà il rapporto “Ecomafie 2016”, un modo per capire fino a che punto corruzione e intrusioni criminali abbiano messo mano nei gangli dell’economia italiana e umbra in particolare.

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