Elettrocarbonium: «Adesso la verità»

Terni, i lavoratori dello stabilimento di Narni, ormai esasperati, rompono gli indugi e bloccano la portineria

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Quello che dovevano dire lo hanno detto. Quello che faranno, adesso, bisognerà scoprirlo di volta in volta. I lavoratori della Elettrocarbonium di Narni (che magari tra un po’ non si chiamerà nemmeno più così) da lunedì pomeriggio, appena tornati in fabbrica dopo la visita in Prefettura, hanno ‘ripreso possesso’ della portineria del loro stabilimento e come potrà evolvere la loro protesta, è difficile da prevedere.

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Il blocco Di sicuro, da quella portineria, per ora non entra e non esce niente e nessuno. E’ stato chiesto a un dirigente – Ciro Desimine – di non entrare in fabbrica (con il sorriso e senza nessuna tensione) e lui è rimasto fuori. In attesa che Michele Monachino, o chi per lui, faccia capire quali sono le sue vere intenzioni. Ma anche l’avvocato Marco Petrucci, il liquidatore di Sgl Carbon, non potrà restare in silenzio a lungo.

Le istituzioni Governo nazionale e istituzioni locali, da parte loro, a questo punto devono scoprire tutte le carte che hanno – se le hanno – in mano: il sito, il suo futuro e il destino di tropper persone e di troppe famiglie, può dipendere anche dalla rapidità con cui si prenderanno decisioni importanti: e la gente di questa fabbrica ha diritto ad un po’ di pace.

I pagamenti Ed è proprio alle istituzioni che i lavoratori hanno inviato una lettera aperta. «Spett.li Sig.ri in indirizzo la presente per comunicare che ad oggi la Soc. Elettrocarbonium, dopo aver ricevuto il pagamento da parte di Sgl Carbon, ha provveduto soltanto parzialmente al pagamento delle spettanze ai lavoratori. Dopo verifica possiamo infatti affermare che l’unico pagamento certo effettuato ha riguardato la 13ma mensilità. Vorremmo qui ricordare che le spettanze non ancora saldate riguardano gli emolumenti relativi ai mesi di dicembre 2015 – il bonifico per quel mese è arrivato martedì mattina -, gennaio 2016 e alla scadenza del 15 marzo p.v., anche la mensilità di febbraio 2016. Il referente di Elettrocarbonium, dott. Monachino ci ha telefonicamente confermato di avere effettuato anche il pagamento delle spettanze del mese di dicembre ma al momento non vi è da parte dei lavoratori alcun riscontro. Lo stesso dott. Monachino, sempre telefonicamente afferma di valutare il pagamento della mensilità relativa al mese di gennaio soltanto previo accordo per la concessione della cassa integrazione ordinaria. Le OO.SS. territoriali avendo verificato che al momento non sussistono le condizioni di garanzia relative alla ripresa produttiva, condizione necessaria per un accordo di Cigo, non sono ad oggi disponibili ad addivenire a tale accordo. Tali condizioni sono poi ulteriormente peggiorate in quanto qualche giorno fa l’azienda ha subito anche l’interruzione della fornitura del gas metano».

Le richieste «Alla luce di quanto sopra – si legge ancora nella lettera – chiediamo urgentemente al MISE ed alle Istituzioni tutte di verificare con le parti in causa (SGL ed Elettrocarbonium) se esistano ancora i margini per una trattativa degna di questo nome. In caso affermativo che le parti in causa facciano finalmente partire una trattativa seria. Qualora invece queste condizioni non sussistano, chiediamo che, da una parte, venga da voi contattata urgentemente la soc. Elettrocarbonium alla quale poi chiedere il pagamento delle spettanze pregresse, ivi comprese le quote relative al Tfr e fondo assistenza sanitaria nonché l’avvio della procedura per il licenziamento collettivo dei lavoratori; dall’altra, che venga chiesto ad SgI di velocizzare il processo di riconsegna degli impianti e delle aree da parte di Elettrocarbonium affinché si tenti di cercare soggetti imprenditoriali nuovi che siano interessati all’industrializzazione».

Seguono aggiornamenti

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