Elettrocarbonium, sciopero sospeso

Terni, i lavoratori sospendono lo sciopero: da venerdì rientrano in fabbrica, ma chiedono ufficialmente il licenziamento collettivo

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Da venerdì mattina i lavoratori di Elettrocarbonium torneranno a varcare i cancelli dello stabilimento. Lo sciopero è ufficialmente sospeso. Chiaro che rientreranno in una fabbrica ferma, ma la decisione, maturata nel pomeriggio di giovedì, potrebbe essere giustificata dalle stesse motivazioni legate alla normativa contributiva che aveva già portato ad un precedente stop dello sciopero.

IL BLOCCO DELLA STAZIONE – LE FOTO

lavoratori conferenza servizi elettrocarbonium93 sindacati Framarini Formica«Licenziateci» Sempre nella giornata di domani, poi, i sindacati faranno partire una lettera nella quale, in estrema sintesi, chiederanno alla proprietà di Elettrocarbonium «di pagare le spettanze arretrate, che tecnicamente si riferiscono per ora al mese di gennaio – spiega il segretario regionale della femca Cisl, Fabrizio Framarini – perché quelle di febbraio dovono essere pagate il 15 marzo, oltre alla regolarizzazione di tutte le posizioni preidenziali». Ma non solo, perché «contestualmente – dice ancora Framarini – formalizzeremo anche la richiesta di avvio della procedura di licenziamento collettivo del lavoratori, così da permettere loro di rientrare nelle liste di mobilità».

PARLA UN LAVORATORE – IL VIDEO

Operai Elettrocarbonium, blocco ferrovia Narni 6 - 9 marzo 2016 (1)Lo ‘sfratto’ L’avviso di sfratto – in senso lato, ovviamente –  è infatti in arrivo: la Sgl carbon lo ha notificato a Michele Monachino e l’Elettrocarbonium dovrà, appena questo sarà arrivato, fare le valige e lasciare il sito di Narni, riconsegnando le chiavi alla proprietà. Con tutto quello che c’è dentro e che i lavoratori si sono impegnati a non far uscire.

La riconsegna La richiesta di Sgl Carbon, peraltro e non poteva che essere così, contiene ovviamente la specifica relativa al fatto che lo stabilimento dovrà essere riconsegnato nelle medesime condizioni – si dovrebbe svolgere, insomma, una visita di controllo – in cui è stato affidato a Monachino. E questo potrebbe essere un problema, in quanto ‘radio fabbrica’ ha parlato, a più riprese, di ‘modifiche’ che sarebbero state apportate agli impianti nel periodo in cui Elettrocarbonium ha lavorato.

Incubo fallimento Ovvio che tutte le pendenze accumulate nel periodo resteranno a carico di Monachino: stipendi e contributi, bollette, fatture e spese varie. Un pacco di soldi. E qui si innesca un altro elemento di forte timore. Perché se quello che era stato presentato come il cavaliere bianco in grado di salvare azienda e lavoratori, decide di mostrare fino in fondo di che pasta è fatto, potrebbe addirittura decidere di fare fallimento. Così che i tempi si allungherebbero a dismisura.

 

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