Elettrocarbonium, offerta inglese di Ukcg

Il gruppo britannico si propone per l’acquisto, ma il liquidatore di Sgl frena: «Altra trattativa in corso». La replica inglese: «Perché questa chiusura?»

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La lettera, inviata all’avvocato milanese Marco Petrucci, liquidatore della Sgl – e del sito Elettrocarbonium di Narni – è datata 23 giugno e proviene dallo studio di un altro avvocato, però romano: Mario De Stefano. Nella lettera c’è scritto che, insieme ad un altro legale, Massimo Migliosi, «abbiamo avuto mandato di verificare se sussistano o meno le condizioni per l’acquisto dei beni immobili di proprietà di Sgl Carbon siti nel comune di Narni, frazione Scalo, con destinazione d’uso industriale, nonché dei beni mobili (impianti industriali, macchinari e quant’altro)». E si chiede «un riferimento sulla dimensione economica dell’operazione».

IL COMPANY PROFILE DI UKCG

Operai Elettrocarbonium, blocco ferrovia Narni 6 - 9 marzo 2016 (2)

I lavoratori

Il Mise Della volontà degli inglesi di acquisire lo stabilimento del gruppo tedesco, spiega l’avvocato De Stefano «è stato prontamente informato il Mise, dal quale si attende di conoscere la posizione. Ad oggi tuttavia, nonostante l’autorevolezza del gruppo, la Sgl Carbon non consente di valutarne l’attendibilità e la solidità».

«Porte chiuse» Perché la replica del liquidatore di Sgl sarebbe stata una specie di ‘due di picche’: «Ukcg si propone per lo stabilimento narnese, ma le porte di Sgl Carbon restano chiuse – dice Mario De Stefano –  anche se Ukgc è un gruppo presente nel settore della produzione degli elettrodi di carbonio da oltre trent’anni ed annovera due stabilimenti nel nord della Gran Bretagna». E attacca: «L’avvocato Petrucci ci ha detto che, essendo già in corso un’altra trattativa, non era intenzionato a prendere in considerazione la nostra proposta».

Marco Petrucci

Marco Petrucci

Petrucci L’avvocato Marco Petrucci conferma, ma fa una precisazione: «I colleghi si sono fatti avanti, prima, con una telefonata, nella quale parlavano di possibile locazione, poi effettivamente hanno scritto, ma per fare una semplice manifestazione d’intenti. Non sappiamo, in realtà quale tipo di proposta vogliano fare, quali siano le reali intenzioni del gruppo che rappresentano ed hanno solo verbalmente assicurato che non c’è, dietro la Ukcg, nessun interesse da parte di Michele Monachino (che ha gestito Elettrocarbonium fino alla chiusura finale; ndr), con il quale, come è noto, Sgl non intende avere più alcun rapporto». Quanto alla trattativa che è in corso, Marco Petrucci si limita a dire che «esiste, è in corso e le procedure si stanno svolgendo con il massimo della riservatezza».

Un elettrodo in lavorazione

Un elettrodo in lavorazione

Gli elettrodi La replica dell’avvocato Mario De Stefano è secca: «Ukcg intende riavviare la produzione di elettrodi nello stabilimento di Narni ed ha predisposto uno strutturato piano industriale che sia in continuità produttiva rigorosamente Made in Italy. Quanto ai possibili rapporti pregressi con Monachino, nulla ci risulta, ma è possibile che avendo Ukcg avuto rapporti in passato con Elettrocarbonium, questi rapporti siano stati tenuti da chi, in quel momento, era il rappresentante legale di quell’azienda. Questo, però, non autorizza a fare illazioni di sorta». Ma insiste: «Nessuno chiede al collega Petrucci di interrompere la trattativa che avrebbe in atto, ma quello che trovo strano e che rifiuti di intavolarne un’altra che, a ben vedere, potrebbe rivelarsi utile per lui e, magari, migliore per gli interessi dello stabilimento e della comunità narnese».

I dubbi La questione, come si vede, tutto è meno che chiara. Una condizione, peraltro, normale quando si parla di Sgl e di Elettrocarbonium, visto che la storia recente dello stabilimento narnese è stata caratterizzata dalla circolazione, spesso interessata, di posizioni diverse e tutte sempre presentate come le migliori possibili.

 

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