Elettrocarbonium, sciopero ad oltranza

Terni, i lavoratori dello stabilimento di Narni chiedono una rapida convocazione al Mise e proseguono nel presidio in fabbrica

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Doveva terminare alle 6 di martedì mattina, ma lo sciopero all’Elettrocarbonium, iniziato giovedì scorso, prosegue invece ad oltranza. A costo di fare un favore a Michele Monachino – che così non vede crescere i propri debiti – i lavoratori e i sindacati hanno deciso di prolungare lo sciopero, ed il presidio della portineria dello stabilimenro, almeno fino alla convocazione da parte del Mise.

Gli arretrati «Venerdì scorso – si legge in una nota sindacale – si è chiusa la conferenza dei servizi, con l’approvazione del progetto di messa in sicurezza dell’area; a questo punto crediamo si siano raggiunti i tempi massimi di attesa, l’incertezza nella quale vivono le famiglie dei lavoratori non è più accettabile. Ricordiamo che le spettanze arretrate riguardano tre mesi di stipendio, la tredicesima e le quote previdenziali/sanitarie che non sono state versate ai fondi dal mese di ottobre 2015».

I crediti Nelle prossime ore, dicono ancora i sindacati, «verrà pagata da Sgl ad Elettrocarbonium l’ultima fattura di un importo pari ad 1 milione di euro, questa cifra, come affermato da Monachino all’ultimo incontro sindacale, dovrà servire a sanare gli arretrati con i lavoratori e le ditte. Chiediamo l’impegno di tutte le istituzioni per dirimere in tempi brevi questa vicenda e crediamo sia necessaria una convocazione da parte del Mise entro e non oltre la settimana corrente».

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