Elezioni a Terni: «Rottura col passato»

Le amministrative si avvicinano, Liberi e Uguali: «Superata l’alleanza di centrosinistra che per anni ha guidato Terni, molte città dell’Umbria e la stessa Regione»

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di Liberi e Uguali Terni

L’appuntamento elettorale di Maggio riveste per la città di Terni straordinaria importanza, sia per la particolarità del momento, con le elezioni che hanno visto la netta sconfitta del Pd ed i deludenti risultati di Liberi e Uguali e delle altre lista di sinistra, sia per la inedita condizione determinatasi in città, con le dimissioni del sindaco Di Girolamo, il commissariamento e la dichiarazione di dissesto dell’ente.

Le responsabilità del Partito Democratico che negli ultimi anni ha governato la città sono evidenti e gravi, e rischiano di consegnare la città a forze populiste e di destra. Tutto ciò rende l’appuntamento elettorale amministrativo pieno di incognite. Al contempo, il voto può però anche essere una straordinaria occasione di svolta, di netta rottura con modalità di governo chiuse ed autoreferenziali che hanno creato un solco profondo con l’intera popolazione.

Liberi e Uguali, forza autenticamente di sinistra, che si richiama ai valori di libertà, democrazia, uguaglianza e solidarietà, intende stare in campo, con una sua proposta politica programmatica che indichi con chiarezza e discontinuità le priorità per l’apertura di una nuova fase del governo della città, che abbia al centro della propria azione la lotta alle disuguaglianze.

Prima di tutto, rottura con il passato: Liberi e Uguali ritiene definitivamente superata l’alleanza di centrosinistra che per lunghi anni ha guidato Terni, molte città dell’Umbria e la stessa Regione. Noi, che a vario titolo ed in tempi diversi ne abbiamo fatto parte, riteniamo utile e necessario ripensare nel profondo tali alleanze, sia nelle modalità con cui si formano, sia per le logiche tutte interne di riposizionamenti personali che le giustificano.

Si sta insieme se si condivide una visione, le priorità da mettere in campo, l’adeguatezza delle persone per la gestione della macchina pubblica. In questa direzione di marcia lavoreremo per costruire una proposta di governo della città, aperta, fortemente ancorata ai bisogni primari di una città industriale duramente colpita dalla crisi degli ultimi 10 anni, insieme alle forze vive della città e con l’insieme delle forze economiche, sociali, dell’associazionismo democratico e del volontariato e a quanti, uomini e donne di buona volontà, vorranno con noi condividere tale percorso.

Un’alleanza delle forze progressiste e del lavoro per un nuovo inizio. Riprendere con forza il tema della partecipazione, prima di tutto dei cittadini, che per mancanza di strumenti legislativi ma anche per assenza di reale volontà politica, per l’autoreferenzialità e la logica dell’uomo solo al comando propria della politica e dei partiti attuali, rappresenta la causa fondamentale del distacco sempre più marcato dei cittadini dalla politica.

La partecipazione ed il coinvolgimento, inoltre, dei soggetti intermedi e della rappresentanza organizzata dei cittadini alla cosa pubblica e la loro responsabilizzazione sono un arricchimento per la risoluzione dei tanti problemi presenti in una comunità, non un impiccio al buon governo.

Infine, ma non ultimo, c’è necessità di momenti e strumenti di ascolto, confronto e aggregazione nei quartieri, nelle scuole, nei luoghi di lavoro e del disagio sociale, per ascoltare, per dialogare, per avvicinare sempre più il cittadino alla cosa pubblica e far ritornare il Comune la casa di tutti, dove trovi ascolto, risposte ed aiuto.

La città ed il suo funzionamento, l’efficienza dei servizi e della macchina amministrativa, la qualità dell’ambiente, della vita e della salute, il superamento delle disuguaglianze, la riqualificazione urbana per rendere la città più sicura per tutti, donne e uomini, un welfare efficiente ed efficace adeguato alla realtà di oggi, l’arredo urbano e la manutenzione di strade e verde pubblico, una città accogliente e solidale che non lascia solo nessuno, sia esso bianco o nero, italiano che straniero, sono le linee guida di ogni progetto di ricomposizione sociale a cui la sinistra non può rinunciare.

Una nuova idea di città, aperta e solidale, questo è il nostro compito. Le iniziative da mettere in campo per un rilancio economico, e produttivo non possono che partire da una lettura veritiera e non ‘ad personam’ della situazione economica ed occupazionale di Terni e dell’Umbria, che presenta seri problemi di crescita, non solo per i duri anni di crisi ma anche per le debolezze strutturali presenti da anni nel sistema economico locale e regionale.

La strada da seguire deve indirizzarsi verso una nuova fase dello sviluppo, che partendo dai temi dell’ambiente, dell’innovazione, dell’internazionalizzazione, dei nuovi modelli di specializzazione, si concentri su: rigenerazione urbana e blocco del consumo di suolo, chimica verde ed economia circolare, materiali speciali ed innovativi, industria 4.0, mobilità delle merci e delle persone.

Ricalibrando e riorientando il sistema formativo, universitario e della ricerca nell’ottica della competitività di sistema e della valorizzazione del lavoro. Rifiutando la precarizzazione e delocalizzazione del lavoro a favore del riequilibrio del rapporto tra capitale e lavoro, oggi fortemente squilibrato a favore dell’impresa.

Riequilibrio dei poteri e degli assetti istituzionali Regionali che valorizzino la centralità delle dimensione urbana, dentro una nuova idea di regionalismo che superi l’accentramento verso il capoluogo e garantisca pari dignità fra tutti i territori dell’Umbria, elemento questo fondamentale per la ripresa della crescita e, strategico per affrontare nuove ed efficaci relazioni con i territori confinanti, valorizzando il ruolo di cerniera che la città di Terni può svolgere con il nord del Lazio e con l’asse Ancona-Civitavecchia.

Sono queste le prime indicazioni che Liberi e Uguali di Terni pone all’attenzione dei propri elettori e militanti e di quanti, uomini, donne, associazioni, forze politiche vogliano contribuire alla costruzione di un programma di rilancio per la nostra città e per la ricostruzione di un rapporto di fiducia tra la sinistra e i cittadini ternani, che deve basarsi su un atteggiamento di coerenza tra ciò che diciamo e quello che facciamo.

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